Una Regione a misura d’imprese, Confcommercio a confronto con i candidati alla presidenza
Il 12 e 13 febbraio il Lazio andrà al voto per eleggere il nuovo Presidente della Regione e il Consiglio Regionale. Chiunque siederà alla Pisana, indipendentemente dall’appartenenza politica, avrà il compito di risolvere le criticità che, in questo complesso periodo storico, attanagliano imprese e cittadini. Per questo la Confcommercio Lazio sta ragionando sulla Regione che verrà, per dialogare insieme al mondo politico sulle priorità che vanno affrontate. In quest’ottica, a Roma, presso la sede confederale di Piazza Belli, l’organizzazione di categoria ha incontrato tre dei candidati alle prossime Regionali.
Il presidente Giovanni Acampora, il Commissario di Confcommercio Roma, Pier Andrea Chevallard e il Presidente di Confcommercio Lazio Nord, Leonardo Tosti, hanno avuto un proficuo dialogo con Amato, Rocca e Bianchi, i quali hanno accolto con favore le proposte avanzate dalla Confcommercio Lazio. Molti dei punti inseriti nel documento programmatico, consegnato loro durante l’incontro, hanno trovato riscontro nei programmi elettorali. I tre candidati si sono detti pronti e propensi ad un dialogo costante con il panorama regionale delle imprese, una volta al Governo del Lazio, per risolvere le principali criticità che gravano sul comparto produttivo laziale. L’incontro è stato anche l’occasione per un confronto con le rappresentanze dei sindacati delle diverse categorie di Confcommercio Lazio che hanno illustrato ai candidati le loro priorità chiedendo risposte. Fatti, non parole, è quello che le imprese oggi si aspettano dal prossimo Governo della Regione Lazio.
“Una Regione a misura d’Imprese”, questo il titolo del documento programmatico contenente le proposte di Confcommercio Lazio consegnato ai candidati. “Un documento le cui proposte sono frutto di un confronto quotidiano con quanti concorrono a produrre la ricchezza della nostra Regione e che vuole essere un contributo fattivo, con l’auspicio che, porle all’attenzione di chi intende governare il Lazio voglia recepirle e considerarle tra le priorità da affrontare. Priorità sulle quali è necessario agire, al fine di definire una strategia di medio periodo che intercetti le traiettorie di sviluppo e le opportunità di cambiamento che possono fare della nostra Regione un luogo di modernità economica e sociale” – Si legge nell’incipit del Documento.
L’intervento del Presidente Acampora
“Purtroppo stiamo vivendo una congiuntura estremamente complessa, che si presenta piena di incertezze, e che impone una grande attenzione nel definire misure urgenti per garantire il sostegno alle imprese messe a dura prova dal doppio shock della pandemia e del conflitto russo-ucraino. Sappiamo bene che il governo di un territorio come il Lazio è una sfida e per affrontarla è necessario un confronto costante e un dialogo aperto con i territori e su questo confermo la nostra disponibilità”. – Ha esordito il Presidente, Giovanni Acampora, rivolgendosi ai candidati.
“La nostra Associazione, che vanta un’ampia rappresentatività del terziario nel Lazio, rappresenta una sponda irrinunciabile per instaurare un dialogo con il mondo delle imprese, protagonista nel produrre la ricchezza della nostra regione e nel creare occupazione e tenuta sociale, e che chiede di essere messo nella condizione di fare di più e meglio.
Le nostre intenzioni sono di instaurare da subito una condivisione sulle priorità dell’agenda regionale, con l’obiettivo di un impiego efficiente delle risorse regionali sulla base di strategie di medio periodo, da definire in stretto coordinamento con i territori. E su questo, lo voglio sottolineare, anche le Camere di Commercio rappresentano una valida cerniera tra Istituzioni e imprese, per una governance di prossimità e per qualificare una relazione pubblico-privato in cui l’Istituzione deve essere un partner che possa condividere le proposte, discuterle e sostenerle. In estrema sintesi, le nostre proposte, che sono descritte puntualmente nel documento da noi realizzato, spaziano su più tematiche.
Tra queste, le Infrastrutture la cui carenza rimane un nodo irrisolto che incide negativamente sulla competitività e sulla capacità di attrarre investimenti, come ad esempio per il collegamento Roma-Latina; il Commercio e le reti di impresa: e qui parliamo di tante piccole attività, che garantiscono non solo un valore economico e sociale importante ma anche il presidio dei centri urbani, e che devono avare l’occasione di crescere, attraverso lo sviluppo dei distretti e delle reti di impresa, su cui occorre avere una visione più ampia e riconoscibile in termini di benefici diretti per le imprese; la Sicurezza e il contrasto all’illegalità che in ogni sua forma rappresenta un limite alla crescita e allo sviluppo di un territorio e su cui occorre intervenire, potenziando gli strumenti sanzionatori e attraverso un coordinamento regionale dei soggetti deputati al contrasto dei fenomeni di contraffazione, abusivismo e concorrenza sleale. E ancora, la Formazione qualificata e il ruolo dei CAT, che offrono un importante servizio di assistenza alle imprese con una presenza capillare sul territorio e che garantiscono livelli di formazione di qualità, rappresentano una sponda su cui la Regione deve credere con maggiore convinzione; le nuove competenze per il lavoro e il programma GOL, i cui obiettivi fissati in sede regionale per essere raggiunti richiedono la messa a sistema dell’intera filiera composta da soggetti pubblici (Regione, Centri per l’Impiego, Università, Istituti scolastici), privati (Società di intermediazione, Enti di formazione, ITS, IFTS, ecc.) e rappresentanze datoriali e sindacali, per finanziare una formazione che crei occupazione; l’Economia del mare, che oggi sta trovando una centralità nel dibattito politico nazionale e anche nel Lazio e su cui dobbiamo lavorare insieme per sostenere le imprese verso un’economia blu sostenibile, avvicinandole al mondo dell’innovazione; l’Economia della Montagna e dei laghi su cui occorre una grande attenzione per contrastare il fenomeno dello spopolamento delle aree interne; il Turismo: un settore in profonda trasformazione, che nella governance dei vari asset (patrimonio artistico-culturale, ricchezze naturali) ha grandi potenzialità di sviluppo a patto che la programmazione sia condivisa con i Corpi intermedi e con gli Enti locali; un settore in attesa che si completi l’iter normativo in attuazione delle recenti modifiche alla legge regionale e per il quale auspichiamo che per il prossimo Giubileo si prevedano regole semplificate per snellire l’organizzazione dell’evento. Centrali interventi anche sulla Sanità che ha urgenza di istituire un tavolo permanente nel settore delle forniture ospedaliere per affrontare le diseconomie esterne (tra le quali l’urgente eliminazione del payback e l’adeguamento dei corrispettivi all’aumento insostenibile dei costi). E, non ultima, la Cultura: le PMI dei settori artistici (cinema, teatro, spettacolo) hanno pagato in misura maggiore gli effetti della pandemia e le fragilità di questo comparto sono amplificate da un rapporto tra settore pubblico e privato che deve trovare nuovi equilibri”. – Ha concluso il Presidente Acampora.
Le parole del Commissario di Confcommercio Roma Chevallard
«La nostra Organizzazione chiede alla Regione di continuare e rafforzare la collaborazione istituzionale forte e duratura,per affrontare le prossime sfide che riguardano la nostra città e far sì che Roma diventi “la capitale del terziario italiano”, conferendole maggiore ricchezza economica e sociale, oltre che rispetto e stima nel panorama nazionale e internazionale. Roma è infatti ‘Terziario’, con il 76% delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi. Per questo riteniamo che gli investimenti infrastrutturali o in materia di rigenerazione urbana non hanno alcun senso se non sono accompagnati da una nuova visione del commercio e delle esigenze aziendali, con investimenti e risorse ad hoc da impiegare per integrare, salvaguardare e innovare le tradizioni e la cultura del Made in Italy, famoso in tutto il mondo”. – Ha commentato Chevallard prima di rivolgere alcune domande ai candidati per un confronto sulle modalità con le quali, una volta al Governo della Regione, intendono affrontare: la questione di Roma Capitale, il problema dei rifiuti che attanaglia la città ma anche i temi dell’Innovazione, della Digitalizzazione, del Lavoro e della Formazione.
«Roma Capitale della Repubblica, reclama, come avviene nella maggior parte delle capitali europee, maggiore autonomia decisionale, forme particolari di collaborazione col governo nazionale e risorse dedicate a supportare questo ruolo. – Ha commentato Chevallard – Roma già vanta un suo forte brand in tutto il mondo e sta tornando ad attrarre ingenti investimenti dall’estero, in vista anche del Giubileo e di Expo 2030 che coinvolgerà inevitabilmente tutti i territori del Lazio. La città si prepara inoltre al grande evento della Rayder Cap di settembre 2023, che tra l’altro si svolgerà a Guidonia, ed alle grandi aperture degli hotel di lusso, che secondo le stime del Convention Bureau di Roma e Lazio potranno garantire quattromila nuovi posti di lavoro tra diretti e indotto. Ecco, bisogna rendere non solo Roma, ma tutto il territorio del Lazio maggiormente funzionale, vivibile ed accessibile, sia per i turisti che per i residenti, risolvendo in primis l’annoso problema dei rifiuti. Il nuovo Presidente della Regione Lazio dovrà dunque mettere mano ad una serie di questioni concernenti la programmazione sul ciclo dei rifiuti: sostenere i Comuni del Lazio per la corretta gestione e pianificazione nella raccolta differenziata e con tariffa “puntuale” e risolvere in maniera definitiva il problema dell’emergenza delle aree urbane; prevedere forme di agevolazioni e finanziamenti a tasso zero alle imprese per provvedere in autonomia al sistema di riciclo e raccolta differenziata».
Poi, in tema di Innovazione e Digitalizzazione il Commissario di Confcommercio Roma ha affermato: «La Regione ha l’importante possibilità di posizionarsi come un nuovo polo attrattivo, un centro dove poter fare innovazione, creare circoli virtuosi e nuovi processi volti a stimolare un ambiente che metta lo sviluppo delle Piccole e medie imprese e di nuove imprese al centro delle proprie politiche di sviluppo economico. È necessario rafforzare il processo di collaborazione con le Istituzioni in sinergia con i molteplici soggetti del mondo pubblico e privato, per sensibilizzare, promuovere la cultura digitale e sostenere la trasformazione digitale di quelle piccole imprese che rappresentano la vera struttura del tessuto imprenditoriale sul territorio, coinvolgendo in maniera trasversale tutti i settori, non solo quello produttivo-industriale ma anche il settore Terziario. L’obiettivo è quello di puntare alla formazione dell’imprenditore».
Il commento del Presidente di Confcommercio Lazio Nord, Leonardo Tosti
“Nelle aree terremotate del Nord del Lazio si sta vivendo una fase molto difficile per le imprese commerciali. Le comunità non sono ancora state ricostruite, per cui è urgente investire in eventi culturali che possano generare nuovi flussi turistici, con una programmazione a lungo termine. – Ha commentato Tosti – Mi preme mettere al centro dell’attenzione di chi sarà chiamato a governare il Lazio anche il ‘Progetto Terminillo Stazione Montana’, ricordando che la nostra Associazione è stata la promotrice del Manifesto per il ‘si’. Ebbene, il Progetto è ancora fermo in Regione. Va sbloccato perché, per lo sviluppo del comprensorio, è vitale la sua realizzazione in tempi certi e brevi”.
Poi, il Presidente di Confcommercio Lazio Nord ha evidenziato: “Il Lazio Nord si caratterizza per la presenza di numerosi bacini lacustri incastonati in splendidi paesaggi. Il potenziale di sviluppo socio-economico del quale disponiamo è molto alto ma servono interventi normativi e regolativi per rafforzarne le capacità. I nostri territori soffrono croniche lacune in termini di promozione turistica, per questo la nostra proposta è quella di elaborare progetti in sinergia che colleghino i ‘punti di contatto’, Etruschi, Sabini e Romani. La Regione da anni non pubblica bandi per il miglioramento dell’offerta ricettiva quando, invece, le nostre strutture necessitano urgentemente di sostegno per adeguarsi alle nuove normative”.
E, infine, ha concluso Tosti rivolgendosi ai candidati: «Il segmento legato al termalismo, dopo il prolungato stop causato dal Covid, sta riprendendo vigore. La Regione che verrà dovrà accompagnare questo trend con misure adeguate. Penso, ad esempio, alla promozione del Brand ‘Terme del Lazio’. Non ultimo, gli interventi dovranno essere previsti anche per il settore delle manifestazioni sportive, di grande importanza per l’economia e la visibilità dei territori dell’alto Lazio. Ebbene, le società e le Associazioni sportive che organizzano eventi necessitano di sostegno concreto da parte della Regione».