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Parità di genere e mondo del lavoro, le proposte di Quadrini

“Si chiama certificazione della parità di genere sul posto di lavoro: è stata introdotta dal PNRR e disciplinata dalla legge n. 162/2021. A partire dal 1° gennaio 2022 consente di eliminare il divario di retribuzione tra uomini e donne. La parità tra donne e uomini è una condizione necessaria per la realizzazione degli obiettivi di crescita, lavoro, coesione sociale a livello mondiale. La “non eguaglianza” rappresenta un peso che genera un economia non completamente efficace e sostenibile. Con questa misura viene istituito l’obbligo per le aziende con più di 50 dipendenti di redigere un rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile in ognuna delle professioni e in relazione allo stato di assunzioni”. Così Massimiliano Quadrini, candidato alle regionali del Lazio nella lista di Azione.

“La certificazione avviene su base volontaria e su richiesta dell’impresa. Al rilascio della certificazione provvedono gli organismi di certificazione accreditati presso Accredia. In base all’art. 5, comma 2, della legge 5 novembre 2021 n. 162 (Legge Gribaudo), alle aziende private che siano in possesso della certificazione della parità di genere rilasciata da un organismo di certificazione accreditato è concesso un esonero dal versamento di una percentuale dei complessivi contributi previdenziali a carico del datore di lavoro”. 

“In particolare, sono stati stanziati 50 milioni di euro per il 2022 con l’esonero determinato in misura non superiore all’1% e nel limite massimo di 50.000 euro annui per ciascuna impresa”.

” L’art. 1, comma 138, della legge 30 dicembre 2021 n. 234 ha stanziato ulteriori fondi per finanziare la misura a regime, prevedendo 50 milioni di euro a partire dal 2023. Inoltre il decreto legge del 30 aprile 2022 n. 36  apre una nuova finestra recante una diminuzione della garanzia prevista per la partecipazione alle procedure di gara da parte di aziende certificate, oltre alla possibilità per le amministrazioni aggiudicatrici di istituire sistemi premiali legati al possesso della certificazione di genere. L’introduzione di questo nuovo Sistema di certificazione nel nostro Paese è agevolata con contributi a valere sui finanziamenti Next Generation EU del PNRR”

“Propongo quindi d valorizzare e promuovere la parità di genere promuovendo la trasparenza sui processi lavorativi nelle imprese, riducendo il “gender pay gap” (“divario retributivo di genere” che indica la differenza tra il salario annuale medio percepito dalle donne e quello percepito dagli uomini), aumentando le opportunità di crescita in azienda e tutelando la maternità. Prevedere contributi per l’ottenimento della certificazione sulla partià di genere a favore delle aziende che voglio intraprendere questo percorso di crescita”.