Pignoramenti immobiliari, una sentenza rimette in discussione i decreti ingiuntivi
Si aprono spiragli importanti per i cittadini che si ritrovano con la casa all’asta per il pignoramento immobiliare di banche o finanziarie. Finalmente in Italia è stato ripreso il principio affermato dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, con le Sezioni Unite della Cassazione che hanno emesso una sentenza, la n. 9479/2023, che, in estrema sintesi, offre la possibilità a chi sta subendo l’esproprio di una casa, o di un altro bene, di opporsi nuovamente alla procedura anche se ha fatto scadere i termini e non è intervenuto.
“Una sentenza importante – commenta Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, perché, come dice l’Europa, stabilisce che bisogna garantire ai consumatori la possibilità di opporsi al decreto ingiuntivo delle banche. Tutto ciò anche se è diventato definitivo perché all’epoca non è stato contestato. Attenzione, questo vale anche per le procedure in corso. Quindi, chi sta subendo un pignoramento può bloccare l’iter e non è certamente una cosa di poco conto”.
L’associazione Codici ha attivato i propri sportelli per fornire assistenza ai consumatori che si trovano in questa condizione, aiutandoli a verificare situazioni che possono risultare complicate, uno dei motivi che possono aver portato inizialmente a non difendersi, e per le quali è importante agire per tempo, in quanto l’opposizione all’esecuzione deve essere presentata prima dell’assegnazione dell’immobile pignorato all’offerente. Sono diversi gli aspetti da chiarire per poter bloccare il pignoramento della casa. Ad esempio, è necessaria la presenza di almeno una clausola vessatoria nel contratto che il debitore ha sottoscritto con la banca. Tutte questioni che Codici è pronta a verificare con i propri esperti. Per informazioni ed assistenza è possibile contattare l’associazione telefonando al numero 065571996 oppure scrivendo all’indirizzo e-mail segreteria.sportello@codici.org.