Un congedo mestruale a scuola e a lavoro, la proposta di Eleonora Mattia
“Ho depositato una proposta di legge per introdurre un congedo mestruale che permetta alle donne di assentarsi dalla scuola e dal lavoro e rimanere a casa nei giorni di picco del ciclo, visto che i disagi legati alla dismenorrea sono una condizione diffusa, spesso con un impatto negativo tale da interferire sulle attività quotidiane”. Così Eleonora Mattia, consigliera regionale Pd del Lazio e presidente del Comitato Regionale di Controllo Contabile.
“Gli strumenti previsti per favorire l’adozione del congedo mestruale per studentesse e lavoratrici vanno dalla promozione di intese tra la Regione Lazio e le scuole, istituzioni formative, università e imprese alla concessione di contributi per campagne informative con il supporto di ASL ed enti del terzo settore. – spiega Mattia – Sono inoltre previsti dei meccanismi premianti per i privati: alle imprese che garantiscono alle proprie dipendenti il congedo mestruale viene assegnato un punteggio specifico sia nell’ambito di avvisi e bandi pubblici regionali che nelle procedure di selezione per l’affidamento e l’esecuzione di lavori, servizi e forniture”.
“Un insieme di misure che possono essere avviate con un finanziamento di 200mila euro annui fino al 2025 tramite il fondo specifico per le iniziative volte a contrastare gli effetti discriminatori nei confronti delle donne affette da patologie o disfunzioni legate al ciclo mestruale”.
“Si tratta di una tematica molto sentita, che a Roma e nel Lazio, è stata promossa soprattutto dalla Rete degli Studenti medi. Come spesso accade la società anticipa la politica: dobbiamo saperne cogliere i segnali e procedere di pari passo. Il Lazio è la prima regione d’Italia ad avere una proposta di legge sul congedo mestruale, un istituto già applicato in Europa dalla Spagna, a livello statale, e da altri paesi esteri. Come per la legge sulla parità salariale, approvata nella scorsa legislatura, anche stavolta possiamo fare da apripista a livello nazionale sulle politiche per le pari opportunità”, conclude Mattia.