Frosinone – Mobilità urbana, Debora Patrizi: ” Va condivisa e non calata dall’alto”
“Da mesi assistiamo ad un braccio di ferro (durissimo ma anche sterile) sui futuri assetti della mobilità urbana di Frosinone. In tempi non sospetti avevamo suggerito di portare l’argomento all’attenzione del consiglio comunale, nella convinzione che soltanto un dibattito aperto, trasparente e totale potesse portare a delle soluzioni realmente condivise” Lo evidenzia Debora Patrizi, coordinatore Cittadino del Polo Civico
“Il termine chiave per una lista civica come la nostra è proprio questo: condividere. Quando si vanno a toccare argomenti come le piste ciclabili e ciclopedonali, il Bus Rapid Transit su corsia dedicata, i possibili collegamenti con l’impianto di risalita, i parcheggi e tutto il resto, allora inevitabilmente, in una città non ancora pronta dal punto di vista urbanistico e culturale, si entra nelle vite dei cittadini, delle famiglie e dei quartieri. Lo abbiamo visto. Nessuno dice che le piste ciclabili non servono, ma vanno calibrate nelle zone dove sono state previste. Quello che è successo a via Fontana Unica è assurdo. Stesso ragionamento per via Puccini. Quando si istituiscono e si cambiano dei sensi unici e si restringono le carreggiate, si determinano disagi per tutti. Le attività commerciali hanno delle clientele abituate anche a transitare in un certo modo. Se tutto questo si stravolge, inevitabilmente si determinano dei problemi enormi. Qualcuno ha avuto modo di rendersi conto del traffico negli orari di entrata e di uscita delle scuole? Per esempio alla Media Pietrobono? Oppure al Liceo Scientifico?”
“La mobilità urbana alternativa va condivisa nei quartieri, con i cittadini e con i commercianti. Invece è stata calata dall’alto. Non si tratta di un argomento che può essere affrontato con le logiche della maggioranza e della minoranza. Fra l’altro i silenzi di diversi assessori tradiscono una mancata condivisione di certe scelte”.
“Tra qualche giorno il consiglio comunale si appresta a votare il documento contabile 2023-2025. Ci sono altri 10 milioni di euro di debiti fuori bilancio. Da troppi anni costituiscono un macigno che schiaccia le casse comunali. Sarebbe il caso però di alzare l’asticella sul versante della preparazione e dell’approvazione degli atti amministrativi. Cercando di blindarli e comunque di “scriverli” in un modo che possano resistere all’urto dei ricorsi al Tar. Occorre una maggiore attenzione da parte degli uffici ma anche e soprattutto della parte politica. Infine, pure in tal caso si potrebbe rendere più centrale il ruolo del Consiglio”.