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Federlazio, invertire il trend: audizione presso la commissione regionale per lo sviluppo economico

Nell’ambito dell’audizione presso la Commissione Sviluppo Economico del Consiglio Regionale, il Presidente di Federlazio Frosinone, Nino Polito, ha presentato le opinioni e le preoccupazioni delle aziende, riguardo al rilancio del settore industriale nella provincia.

L’aumento dei casi di delocalizzazione e di investimenti mancati, rappresentano una minaccia per il territorio e l’economia locale. Il Presidente Polito ha chiarito che tali fenomeni rientrano in una logica di competitività e attrattività dei sistemi territoriali, siano essi nazionali che esteri, determinanti nella decisione di dove investire e avviare iniziative imprenditoriali. I mercati stanno affrontando sfide significative e risulta fondamentale per il frusinate migliorare alcuni indicatori di performance, indispensabili nella sfida competitiva: iter autorizzativi, fiscalità, costi delle forniture energetiche, infrastrutture. Tutte variabili determinanti nel processo di valutazione degli investitori.

Nell’esporre le criticità riscontrate, il Presidente Polito ha riportato l’attenzione sul tempo, ossia fare presto. Sarà necessario adottare un approccio sistemico e stabilire una roadmap condivisa tra gli attori interessati, con tempi definiti e monitoraggio dei progressi.

La pianificazione strategica, nell’immediato, deve concentrarsi sul miglioramento dei tempi di rilascio delle autorizzazioni, soprattutto quelle ambientali e in particolare per i siti all’interno del SIN Bacino del Fiume Sacco. È cruciale far rispettare tempi e modalità come già prevedono le norme. Per scongiurare i ritardi, sarà necessario stanziare le risorse finanziarie per aumentare il personale degli Enti Pubblici coinvolti.

Nel medio-lungo periodo, dovremmo progredire sul percorso di semplificazione burocratica e sui gap infrastrutturali. I collegamenti ai corridoi europei, le trasversali, la stazione TAV, solo per citarne alcuni. La promozione della sostenibilità industriale rappresenta un passo decisivo per il rilancio dell’area. Ciò si raggiunge solo attraverso progetti in grado di supportare la transizione ecologica e quella energetica. Per quanto concerne le infrastrutture immateriali, ormai è noto che siamo ancor ben lontani dai livelli registrati dai competitor territoriali, quindi è reale la necessità di accelerare la realizzazione degli interventi previsti.

Altro nodo critico è quello di diventare più attrattivi tenendo conto delle opportunità delle regioni obiettivo confinanti con il basso Lazio, che giovano di fiscalità e incentivi. Occorrerebbe valutare l’opportunità di provvedimenti che possano quantomeno schermare il Basso Lazio, ormai zona cuscinetto con il Mezzogiorno, o addirittura raggiungere l’inclusione di questo territorio nelle Zone Economiche Speciali (ZES), per aumentarne l’attrattività.

Il Presidente Polito concludendo ha ribadito l’importanza di raggiungere risultati utili già nel brevissimo periodo, per dare un segnale tangibile e per non rischiare di rimanere ancorati alla sola teoria.