Zes, Amata: “Bene l’intervento del presidente Rocca”
L’intervento diretto del Governatore del Lazio sulla Zes dimostra due cose: la prima, che abbiamo un governo regionale concreto, la seconda che a differenza del Pd che negli anni ha solo fatto del male ai territori del Basso Lazio, ora è iniziata una nuova fase: quella della ripartenza”.
A dichiararlo, in una nota, il capogruppo della Lega in Consiglio provinciale, Andrea Amata: “Il tema della Zes che abbiamo posto non è semplice propaganda politica, è il frutto di un’attenta analisi degli scenari economici e produttivi che tale provvedimento può determinare in negativo per l’area Frosinone-Latina: per questo mi sono subito attivato e subito sono intervenuti gli altri rappresentanti del territorio a partire dall’onorevole Nicola Ottaviani”.
“L’interlocuzione del presidente Rocca con la premier Meloni e il ministro Fitto è un fatto notevole, perché significa che si può incidere sul provvedimento per non fare rimanere sguarnito un territorio già debole di per sé”.
“Proprio per dare forza a quanto stiamo evidenziando da tempo, insieme con il collega Pizzuti abbiamo richiesto la convocazione di un Consiglio provinciale straordinario e congiunto con Latina, un’iniziativa in linea con l’azione portata avanti dal presidente Di Stefano e che si concretizzerà nella prima riunione degli Stati Generali della Provincia di Frosinone. Ecco, sarebbe molto bello che alla riunione, alla quale parteciperà anche Rocca, si arrivasse con l’approvazione delle modifiche alla Zes, avremmo preparato un nuovo campo da gioco, rendendolo migliore e più attrattivo, per le aziende”.
“Di contro a queste azioni a favore della nostra terra – conclude Amata – si devono purtroppo registrare ancora una volta quelle stonature che arrivano dai rappresentanti del Pd, i quali non hanno ancora capito che il tema della Zes richiede un rapporto sinergico fra gli attori istituzionali, mentre la polemica sterile e pretestuosa rischia di replicare un’attitudine ad essere “contro il territorio e i cittadini” per consegnarsi definitivamente alla irrilevanza politica”.