Passato il Capodanno testa alla maxi fase elettorale
Passato il Capodanno la politica si trova già ai nastri di partenza per una stagione elettorale ricchissima e per certi versi determinante.
A destare la maggiore attenzione dei partiti sono ovviamente le Europee. Si terranno tra il 6 e il 9 giugno. Determineranno una fotografia dei partiti in Italia e dei gruppi politici in Europa. Saranno forse importanti per la legislatura o, nel caso, a seconda dei risultati dei vari partiti, sugli assetti per le prossime elezioni politiche. Per le elezioni Europee infatti non hanno senso le alleanze di governo poiché ogni partito corre per sé e, inoltre, all’interno delle stesse coalizioni coesistono partiti che in Europa appartengono invece a gruppi diversi e spesso antitetici.
FRATELLI D’ITALIA OSSERVATO SPECIALE
Il risultato alle Europee di Fratelli d’Italia, per esempio, sarà quello più interessante. Il presidente del Senato, La Russa, ha detto che l’obiettivo è conservare la leadership a livello nazionale. Un target piuttosto semplice da centrare se si considerano le rilevazioni demoscopiche che continuano, senza sensibili cambiamenti, a confermare Fratelli d’Italia come primo partito di gran lunga.
La media dei sondaggi di fine anno infatti attribuisce solo piccole variazioni, decimi di percentuale, che se possono significare qualcosa per i piccoli partiti hanno poca incidenza sulle stime di quelli più grandi. La flessione di due o tre decimi di Fratelli d’Italia a favore di Forza Italia non appare molto significante laddove il partito della Meloni continua ad attestarsi intorno al 30% (poco meno). Le Europee, in sintesi, saranno significative anche per gli equilibri interni nel caso che il partito di maggioranza relativa venga penalizzato con uno spostamento, per esempio, di almeno due o tre punti in percentuale. Resterebbe comunque leader in Italia ma inizierebbe a segnare una certa stanchezza da parte dell’elettorato, cosa che dalle ultime politiche ad oggi non si è verificata. Nello stesso tempo una vittoria troppo schiacciante di Fratelli d’Italia, per esempio con un travaso di voti evidente e nutrito di suffragi provenienti dalla Lega, potrebbe creare forti fibrillazioni e anche ripercussioni nella maggioranza di governo. Un simile ragionamento è possibile anche tra i partiti di opposizione.
TRE SISTEMI ELETTORALI CONTEMPORANEAMENTE
Viene da chiedersi se la battaglia per le Europee potrebbe avere ricadute anche nelle elezioni dove invece devono permanere le coalizioni. Saranno, in questo 2024, assai corpose anche queste: si preparano al voto ben cinque regioni, 3.700 comuni di cui 27 capoluoghi di provincia e 6 capoluoghi di Regione: Bari, Cagliari, Campobasso, Firenze, Perugia e Potenza.
Pensare che questi possano essere solo dei test locali sarebbe un’ingenuità. Diranno molto sullo stato di salute dei partiti e delle coalizioni. Un passaggio interessante per la coincidenza, o quasi, di tre sistemi di voto diversi: proporzionale alle europee; maggioritario secco alle regionali; doppio turno alle comunali.
LE ELEZIONI E LA PROVINCIA DI FROSINONE
In questa complessa situazione ci sarà anche lo spaccato che riguarda direttamente la provincia di Frosinone. Qui la tornata delle Comunali sarà significativa. Al voto andranno molti comuni, ben 39 su 91, tra questi inoltre cinque città sono sotto osservazione. Cassino, Veroli, Isola del Liri, Paliano e Ceprano. La prima è la seconda città della provincia ed è al centro di un comprensorio molto importante. Veroli è uno dei centri più abitati e vasti della provincia ed è una delle capitali culturali e religiose del Lazio meridionale. Tutte e cinque queste città sono amministrate da anni dal centrosinistra. Qui il centrodestra potrà fare la differenza. Nei centri più piccoli le battaglie tra coalizioni tradizionali sono sempre molto sfumate se non impossibili da decifrare.
La provincia di Frosinone inoltre avrà certamente dei candidati al Parlamento Europeo. L’uscente Maria Veronica Rossi, nella lista della Lega, sarà certamente in pista come pure molto accreditata è la discesa in campo di Mario Abbruzzese. Un ritorno che vedrebbe l’ex presidente della Consiglio Regionale del Lazio in lizza con buone possibilità di successo. Ancora difficile capire se anche Francesco De Angelis sarà della partita per tornare in Europa. Il leader locale del PD non sarà certamente in campo se non dovesse avere il massimo supporto dal partito romano.