Arpino – Il Sindaco Sgarbi ritira la ‘Bandiera Arancione’ del Touring Club alla BIT di Milano
La città di Arpino è stata sottoposta nel 2023 alla periodica analisi del Touring Club Italiano che ha verificato, attraverso l’applicazione del Modello di Analisi Territoriale (M.A.T.), il sussistere delle condizioni che hanno portato all’assegnazione del marchio di qualità turistico-ambientale Bandiera Arancione. Il risultato dell’analisi è stato positivo e al Comune è quindi stato rinnovato il marchio Bandiera Arancione per il triennio 2024-2026.
La cerimonia nazionale di assegnazione delle bandiere arancioni si è tenuta ieri pomeriggio nell’ambito della Borsa Internazionale del Turismo 2024 di Milano. All’evento, al quale hanno partecipato anche il ministro Daniela Santanchè, i sindaci dei Comuni certificati d’Italia oltre a diversi rappresentanti istituzionali, era presente anche il sindaco Vittorio Sgarbi, che ha ritirato la Bandiera arancione.
LE MOTIVAZIONI
“La località si distingue per l’efficiente punto informativo accogliente e ben visibile e per ottime strutture nelle quali pernottare. Da segnalare l’area archeologica, una ricchezza storico-culturale di grande interesse, situata nella frazione di Civitavecchia”. (Elsa, ghost visitor TCI)
Questa minuta cittadina ciociara della valle del Liri è stata patria di diversi uomini illustri. Da Cicerone a Caio Mario, da Marco Agrippa, l’architetto del Pantheon di Roma, agli artisti Giuseppe Cesari (il cosiddetto “Cavalier d’Arpino”) e Domenico Mastroianni, avo del Marcello cinematografico.
La collezione permanente della Fondazione Mastroianni comprende più di cento opere, tra quadri, bozzetti in legno, bronzi, serigrafie e pitture su juta. Arpino è cittadina di musei ed esposizioni. Diverse le raccolte del Museo della liuteria, interessante il Museo delle arti tipografiche che raccoglie arredi e attrezzature della Tipografia Editrice Fraioli, attiva dalla fine dell’Ottocento. Gli appassionati di archeologia industriale, invece, possono fare un salto al Museo dell’arte della lana.
La cittadina di oggi si scopre passeggiando senza fretta partendo dalla centrale piazza Municipio, arrivando al tranquillo quartiere di Civita Falconara, con i suoi eleganti edifici sette-ottocenteschi, raggiungendo il possente Castello quattrocentesco fondato da Ladislao di Napoli e l’adiacente chiesa, ricavata in un torrione poligonale.