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Pnrr in Ciociaria. Tarquini (Uil): “A Frosinone venti milioni in meno per l’edilizia scolastica”

Qual è lo stato dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza in Ciociaria? Quante le risorse concesse ai novantuno Comuni della provincia? La Uil del Lazio che – da tempo monitora i fondi europei che l’Europa ha concesso al nostro Paese – ha realizzato uno studio analizzando la dinamica delle risorse durante un trimestre. Ciò ha comportato due momenti di rilevazione: la prima che ha fotografato lo stato dell’arte al 31 maggio scorso, la seconda che ha cristallizzato la situazione all’otto settembre.

Dall’analisi del trimestre la Ciociaria risulta il territorio regionale più penalizzato dai tagli di risorse. Se a maggio il totale dei fondi ammontava a 364,10 milioni di euro, a settembre sono scesi a 355,82 milioni, praticamente una performance negativa di oltre otto milioni di euro (8,28). Soltanto la provincia di Viterbo ha subito sforbiciate ma per poco più di sette milioni, mentre i territori della Sabina e del Pontino hanno complessivamente beneficiato di venti e di quattordici milioni in più. 

Scendendo nel dettaglio della nostra provincia la flessione di risorse rilevata nel trimestre è visibile anche dalla diminuzione dei progetti: erano 786 a maggio, sono scesi a 658 a settembre. Centoventotto in meno. Una riduzione che solo in parte si giustifica con le procedure di accorpamento e revisione tra opere decise dal governo. Il Comune più penalizzato è Frosinone. Non sfugge infatti che – al netto degli aggiustamenti in corsa – il capoluogo in tre mesi abbia visto andare in fumo quasi 22milioni di euro (21,84), passando così da un totale iniziale di risorse di 51,84 a 29,99. E a mancare all’appello sono in misura preponderante le risorse per la messa in sicurezza e la riqualificazione dell’edilizia scolastica.

“A Frosinone le scuole non godono di buona salute – commenta Anita Tarquini, Segretaria generale della Uil di Frosinone – I fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza potevano essere una grande opportunità per riqualificare e mettere in sicurezza i nostri plessi scolastici. E invece ci troviamo davanti a una drastica riduzione di risorse, il taglio più elevato tra tutti i capoluoghi del Lazio, che inevitabilmente incideranno sulla didattica, sul futuro di tante ragazze e ragazzi e più in generale sulla sicurezza delle persone”.

Passando agli altri Comuni, spiccano anche le sforbiciate di oltre due milioni di euro a Piedimonte San Germano (2,61), a Torrice (2,45), Sora (1,56) e Alatri (1,44). Ma in un quadro generale di decrementi ci sono piccole isole felici che sorridono, perché al contrario hanno incrementato le proprie risorse. E’ il caso di Fiuggi che guadagna oltre sette milioni di euro (7,25), Cervaro e Vico nel Lazio che ne ottengono quasi due in più (1,82), Monte San Giovanni Campano (1,58) e San Donato Valcomino (1,49).

Transizione ecologica, digitalizzazione, coesione sociale, efficienza energetica, rigenerazione urbana, mitigazione del rischio idrogeologico: i campi di intervento del Piano nazionale di ripresa e resilienza sono ormai noti. Meno conosciuto invece il numero dei progetti. Nel trimestre chi ne conserva di più è il Comune di Alatri che ne ottiene 16. Seconda posizione per Veroli con 12, Soltanto terzo Frosinone che si ferma a 11 progetti. A dieci interventi troviamo, San Donato Val Comino, Ripi, Ferentino, Cervaro, Aquino e Vallecorsa. Cassino – che è il secondo Comune dopo il capoluogo – ottiene nove progetti, mentre Acquafondata, la più piccola realtà amministrativa della Ciociaria, ne ottiene sei.

“Anche sul numero degli interventi la performance di Frosinone è deludente – conclude la segretaria Tarquini – gli altri capoluoghi di provincia laziali hanno infatti ottenuto più di noi: Viterbo potrà contare su 15 progetti, mentre Latina e Rieti su 13”.