Cambiano le Comunità Montane del Lazio, Uncem: Salutiamo con favore l’impostazione della Regione
Il presidente di Uncem Lazio, il sindacato degli enti montani del Lazio, è intervenuto sulla nuova impostazione della Regione Lazio sul rinnovamento delle Comunità Montane. In particolare Bellucci scrive di vedere con favore la decisione contenuta nell’emendamento Righini che elimina la trasformazione degli enti laziali in unioni di comuni, impostazione della giunta Zingaretti contro la quale l’Uncem aveva lottato strenuamente.
“Il Consiglio Regionale del 13 marzo scorso – dichiara il presidente Bellucci – ha approvato un importante emendamento normativo presentato dall’Assessore Giancarlo Righini che mette un punto fermo sulle Comunità Montane del Lazio, evitandone la trasformazione esiziale in Unioni di Comuni Montani, che l’art.32 del TUEL, sinora adottato, rendeva volontarie e finanziate dai Comuni.
Decisione che coglie l’iniziativa costante e ferma che UNCEM Lazio ha portato avanti sin dalle precedenti giunte Zingaretti e che conferma il modello Comunità Montane, da aggiornare certamente sia nella governance che nelle attribuzioni, come il più adatto al governo di territori marginali e difficili come quelli montani.
Abbiamo sempre sostenuto con forza che accanto all’ente intermedio di area vasta Provincia, ci fosse bisogno di un ente intermedio di prossimità, la Comunità Montana, per applicare e rendere concreta ed utile la programmazione regionale e l’associazionismo intercomunale; salutiamo quindi con favore questa innovazione che riteniamo avrà un rilievo nazionale e farà scuola in tante situazioni montane messe in crisi dal modello Unione.
Ci sono comunque delle criticità da affrontare, come la nuova formulazione di Commissari Straordinari e Commissari Liquidatori che già ci sono, ed in proposito UNCEM Lazio ha elaborato delle proposte in merito che sottoporrà alla Giunta Regionale attraverso l’Apposita Commissione EE LL.
Bisogna evitare ad ogni costo – dice Bellucci – contrapposizioni e contenziosi tra i Comuni ed i territori montani e la Regione, circa una nuova ridelimitazione delle zone montane, che la legge affida alla Giunta Regionale: proponiamo, che si parta intanto dalla situazione esistente, e che una Conferenza tra tutti i soggetti istituzionali coinvolti trovi una comune composizione delle diverse istanze, senza dictat o forzature.
Bisogna evitare, come è successo in tante altre Regioni – conclude il presidente di Uncem Lazio – che le liquidazioni divengano terreno di contenziosi, ricorsi, spreco di tempo e denaro: proponiamo la realizzazione ope legis di una continuità amministrativa, ovunque praticabile, che snellisca, semplifichi, velocizzi ogni procedura.
Bisogna evitare infine che la montagna (è il caso di dirlo) partorisca il solito topolino, perché oggi la somma di 5.878.801 euro per 23 enti intermedi che coinvolgono 243 Comuni, è semplicemente risibile ed i vantaggi di una ritrovata efficienza, anche in occasione del PNRR, carente proprio per capacità di spesa, saranno molto maggiori di un aumento sensibile degli stanziamenti.
Restiamo a disposizione, come sempre, per essere utili e propositivi in applicazione del principio costituzionale di leale collaborazione”.