* PRIMO PIANOSanità

Liste d’attesa, Savo: “L’opposizione non fa altro che ricordare la sua gestione disastrosa”

I dati sulle prestazioni sanitarie, suddivisi per ordine di priorità, li abbiamo ben chiari e, dal momento che i numeri non sono soggetti a fantasiose interpretazioni politiche, non abbiamo alcun timore a renderli pubblici. Mi limito alla differenza, in percentuale, tra le prestazioni erogate ai cittadini nel 2024 rispetto a quelle del 2022: +27,5% relativamente alle visite specialistiche con priorità breve e +45,3% quelle con tempistiche differibili. Per la diagnostica strumentale, le percentuali sono nel primo caso del 42% e nel secondo addirittura del 75,5%. E questo per citare solo alcune cifre”.

Così la presidente della Commissione Sanità del Lazio e consigliera regionale di Fratelli d’Italia, Alessia Savo, in replica alle dichiarazioni dell’opposizione su tempi di attesa e prestazioni sanitarie.

“Quando leggo l’oggetto di interrogazioni della minoranza, volte a conoscere le intenzioni del presidente Rocca e del governo regionale sulle modalità per ridurre i tempi di attesa, mi viene da sorridere e, allo stesso tempo, indignarmi perché, se i dati di Cittadinanzattiva e gli esiti del monitoraggio di Federconsumatori e Cgil, fanno riferimento al 2023 (testualmente si legge, nel report di Federconsumatori, che ‘l’85% dei tempi rilevati è riferito al mese di aprile 2023’), la disonestà intellettuale risiede nel colpevolizzare chi i disastri sanitari li ha ereditati e dal primo giorno di insediamento ha lavorato duramente e con costanza per risanare e ricostruire. A cominciare dal primo provvedimento sulla riforma del Recup, varata a marzo 2023. Del resto, anche l’esito delle ultime elezioni europee non mi pare lasci dubbio alcuno sulla fiducia che i cittadini nutrono nel governo di centrodestra che, proprio nelle scorse settimane, ha annunciato misure epocali in tema di sanità.

Quando l’opposizione parla di dati ‘testardi’ e disavanzo delle aziende sanitarie commissariate, include anche i debiti di 218 milioni di euro del 2022 che il governo Rocca ha dovuto ripianare e la variazione al bilancio di oltre 510 milioni cui abbiamo dovuto ricorrere per deliberare il ripiano dei debiti 2021 di sette aziende ospedaliere? Immagino siano ‘testardi’ anche i numeri sui bilanci della sanità laziale al 31 dicembre 2022: un caos contabile di oltre 6,5 miliardi di euro.

Ecco, a chiunque tenti di confondere le idee ai cittadini, chiedo almeno di evitare offese all’intelligenza del popolo che oggi, finalmente, assiste a una cura efficace e a una gestione trasparente, responsabile ed efficiente della sanità del Lazio. Questo è l’unico obiettivo del nostro governo regionale e della sottoscritta che altro interesse non ha se non quello di rispondere alla domanda di salute, di assistenza e di qualità dell’offerta sanitaria per l’intera regione”.