Aumento Tari e Imu, ‘C’era una volta Patrica’ attacca la maggioranza

Le bollette stanno diventando un incubo per molti patricani. Bollette per il pagamento dell’Imu (sugli immobili) e della Tari (sui rifiuti) relative agli ultimi 5 anni. E in tutte le contrade cresce la rabbia dei cittadini ai quali va la solidarietà del Comitato Civico “C’era una volta Patrica”.

“Sia ben chiaro – precisano dal Comitato – la tassa va pagata, e su questo siamo tutti d’accordo. Sono però i metodi che contestiamo con forza.  Ci sono diverse situazioni che vanno esaminate caso per caso: ad esempio anziani che hanno semplicemente dimenticato di pagare una rata; bollette con indicazioni e codici errati ; bollette non recapitate; bollette inviate a chi non era in Paese; famiglie che vivevano momenti di difficoltà… e così via. Ebbene, si tratta di situazioni che a nostro avviso andavano esaminate in Comune, caso per caso, per trovare un accordo, magari spalmando la cifra eventualmente  in più rate, ma senza attivare l’ Agenzia di Riscossione. E invece ci risulta che, se qualche cittadino è andato in Comune per cercare una soluzione, ha trovato solo le porte chiuse. E nessuno che l’ha ascoltato. E questo è un atteggiamento che non possiamo accettare, perché qualsiasi Patricano,  seppure in difficoltà, ha una dignità e un profilo che va sempre rispettato”.

Ma c’è di più. L’amministrazione, per evitare noie, ha deciso di incassare queste somme affidando l’appalto ad una società esterna, molto abile nel recupero delle imposte. Tanto abile, quanto però “poco sensibile” verso le necessità dei cittadini. In qualche caso,

“E questo – proseguono dal Comitato – è un atteggiamento che offende i cittadini e denota la scarsa  sensibilità di quegli amministratori  che dicono di amare il proprio paese, ma nella realtà puniscono i cittadini a suon di tasse, segno di prevaricazione e vessazione. La conseguenza è che molti  Patricani  stanno ricevendo  bollette elevate relativi agli ultimi 5 anni  (a causa degli esosi interessi) solo perché gli attuali amministratori, invece di attivare una  procedura interna (magari convocando il contribuente per cercare una soluzione condivisa) si è affidato ad una società esterna (pagata, ovviamente, con i soldi dei Patricani)”.

Una situazione che rischia di esplodere, mentre molti cittadini fanno fatica ad arrivare a fine mese. La società incaricata di incassare questi balzelli se ne rende conto? O pensa solo ad incassare? I Patricani sono stufi di questa arroganza.