Frosinone – Comune, lo strano caso del capogruppo sfiduciato della Lega e della crisi che non c’è
La ormai fantomatica crisi di maggioranza presso il Comune di Frosinone continua ad aggiungere capitoli a una cronaca che spesso appare surreale e incomprensibile. Abbiamo registrato ieri la dichiarazione del consigliere comunale della Lega, Dino Iannarilli, il quale ha rinnovato con grande slancio il suo appoggio al sindaco Mastrangeli ed ha elencato tutta la serie di grandi opere, tra le quali alcune sono definite epocali e difficilmente gli si può dar torto. Non può tuttavia non ingenerare sgomento, o quanto meno sorpresa, l’anomalia secondo la quale a fare le dichiarazioni di cui sopra, di qualsiasi segno esse siano, non è il consigliere che leggiamo indicato come capogruppo della Lega in Consiglio Comunale cioè Giovanni Bortone ma un consigliere comunale che parla tutto sommato a titolo personale.
IL MOTIVO MA NON LA RAGIONE DELLA CONFUSIONE
Con un veloce approfondimento è possibile trovarne il motivo ma non certo la ragione. Bortone infatti è annoverato dalle cronache come uno dei “malpancisti”, cioè quei quattro consiglieri comunali di maggioranza che da mesi si pongono in posizione critica nei confronti del sindaco e ai quali si attribuisce il germe primigenio della ormai proverbiale crisi della quale poi non si trovano i connotati in Consiglio Comunale (in sintesi Mastrangeli ha i numeri e dunque parlare di crisi è quantomeno improprio). Bortone inoltre è stato uno dei tre consiglieri che non siglarono il patto di maggioranza di qualche mese fa preteso da Mastrangeli e per questo furono loro revocati gli incarichi. In quella circostanza il consigliere Iannarilli, l’altro esponente della Lega, revocò la fiducia a Bortone quale suo capogruppo. Ecco perché non è Bortone a parlare per la Lega ma Iannarilli, consigliere della Lega, a parlare per suo conto.
Qui c’è il mistero: se Bortone è stato sfiduciato da Iannarilli ed è ancora capogruppo della Lega c’è un cavillo normativo che protegge il suo ruolo e, in caso affermativo, non si tratta comunque di un’aberrazione politica? Tra l’altro, mistero ancora più grande se vogliamo: perché un esponente della Lega non sostiene il sindaco dato per espressione del suo stesso partito? E poi, per quale motivo il consigliere Bortone che basava la sua campagna elettorale sull’importanza dei lavori nel quartiere Scalo, come abbiamo constatato sulla rete, dovrebbe essere contro l’amministrazione che quei lavori li sta realizzando? Inoltre per quale motivo non si hanno notizie di iniziative da parte del coordinamento provinciale della Lega che è in testa all’on. Nicola Ottaviani, ex sindaco ed ottimo conoscitore non solo della macchina comunale ma di tutte le dinamiche della maggioranza, per ovviare a quello che appare senza appello un problema incomprensibile del gruppo consiliare che reca il nome del suo partito?
Una serie di quesiti che contengono una quota di assurdo e ai quali è davvero difficile dare una risposta ma che, se si vuole, confermano come la cosiddetta crisi di maggioranza del Comune di Frosinone, della quale si parla da mesi, sia da una parte una leggenda metropolitana e dall’altra, chissà, il frutto di un sortilegio che offusca le dinamiche politiche e non solo quelle.