Legge per Roma Regione, riparte l’iter insieme ai dubbi sull’esistenza del Lazio

Si discute sui particolari della proposta di legge su Roma Regione, il cui iter in Commissione Affari Costituzionali della Camera è recentemente ripreso. In pratica si tratta di attribuire a Roma Capitale il potere legislativo e renderla, secondo il tema seguito dal proponente iniziale di questo procedimento, cioè Roberto Morassut (PD), una moderna capitale europea. All’esame sono le modifiche agli articoli 114, 131 e 132 della Costituzione. Non può sfuggire che l’iter di questa proposta di legge, iniziato già nella passata legislatura, si sia riattivato in concomitanza con  il percorso del Disegno di legge Calderoli, quello che attribuisce alle Regioni la possibilità di “ulteriori forme di autonomia” per 3 materie oggi di esclusiva dello Stato e per 20 materie oggi concorrenti Stato/Regioni. In pratica l’autonomia differenziata. Una Roma-Regione in pratica si troverebbe, come le altre regioni, a poter legiferare su tantissime materie.

CHE FINE FAREBBE IL LAZIO SENZA ROMA?

Il problema, nell’istante in cui si pensi a una Roma Capitale è che, immancabilmente, esisterebbe un Lazio senza Roma. Ma esisterebbe davvero? Quando Morassut presentò la legge la prima volta si parlò della cancellazione del Lazio e dell’attribuzione delle province di Frosinone, Latina, Rieri e Viterbo a regioni confinanti. Per l’esattezza le prime due alla Campania, Viterbo alla Toscana e Rieti all’Umbria. A risentirsi molto, all’epoca, furono proprio Frosinone e Latina, cioè territori storicamente appartenenti al Lazio (tranne l’estremo sud di entrambe le province). Oggi a fare insospettire sul futuro del Lazio c’è soprattutto la proposta di riforma dell’articolo 132, quello che parla della creazione di nuove Regione anche per divisione delle esistenti e segna il limite di popolazione per la nascita di una nuova regione a un milione di abitanti. Ebbene nella proposta di legge, tra l’altro, si propone di alzare tale limite e portare quello minimo a due milioni di abitanti. Ne consegue che mentre Roma-Regione supererebbe agilmente il limite (tra l’altro il territorio previsto è quello non solo della città di Roma che già sarebbe sufficiente ma della Città Metropolitana, cioè della vecchia Provincia di Roma) il resto del Lazio non raggiungerebbe la soglia minima perché le quattro province insieme hanno più o meno solo un milione e 600.000 abitanti. Insomma, Roma Regione avrebbe i numeri per esistere, il Lazio no.

Del resto non si vede come Roma potrebbe ottenere poteri da Regione e restare all’interno della Regione Lazio. La divisione sarebbe inevitabile, infatti nella proposta di legge la modifica dell’articolo 131 propone di aggiungere alla lista delle Regioni Italiane, dopo il Lazio, quella di Roma Capitale.

IL PROBLEMA DELLA SANITA’, UN ALTRO SERIO INDIZIO

Tra le materie sulle quali Roma Regione potrà legiferare, secondo la proposta, non ci sarà la Sanità. Una materia famigerata poiché notoriamente assorbe la quasi totalità delle risorse dell’attuale Regione Lazio. Quindi che fine farebbe la Sanità? Ammesso che potrebbe continuare ad esistere il Lazio senza Roma come farebbe ad occuparsi della Sanità di Roma? Sulla faccenda, al momento, aleggia il non detto ma il dubbio molto solido che il problema sarebbe risolto attribuendo a… Pantalone, cioè allo Stato la sanità della Capitale, ha più di qualche ragione di esistere. Sarebbe un altro indizio, circa la volontà del Legislatore, di un sostanziale disinteresse per il futuro del resto del territorio laziale una volta tolta Roma. Un problema che pare non porsi nei testi della proposta di legge e quale sarebbe il motivo se non che la il Lazio, in quanto Regione, potrebbe non esistere?

Dario Facci

Giornalista, fotoreporter e videomaker. Suoi articoli sui quotidiani: L’Unità, La Repubblica, sui mensili Lo Stato delle Cose, Qui Magazine, Numero Zero, To Be, O. Ha lavorato presso le redazioni di RadioTeleMagia, RTM Televisione, TVN Televisione; ha condotto una trasmissione presso RadioDay. Ha diretto entrambi i quotidiani frusinati Ciociaria Oggi e La Provincia Quotidiano; coordinatore dell’edizione provinciale del quotidiano L’Opinione diretto da Arturo Diaconale; direttore del bimestrale di cucina professionale Accademia del Buongustaio; direttore del mensile Perté, del settimanale Perté Week e del quotidiano online Perté Online. Suoi articoli appaiono su TG24.info, sul quotidiano online TuNews24.it e sul settimanale cartaceo Tu News. È autore dei blog dariofacci.it e lacucinadellazio.com. Sue fotografie sono state pubblicate da giornali italiani ed esteri.