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“Officine Territoriali Lazio-Abruzzo-Molise” lancia “Io resto qui, non vado via”. La grande sfida per valorizzare i territori

“In un’epoca in cui lo spopolamento dei territori è una realtà in crescita, c’è chi sceglie di restare e di non andare via. Questa decisione, carica di significato e speranza, rappresenta un atto di resistenza e di amore per il proprio territorio. Rimanere nelle aree interne significa voler contribuire attivamente al loro sviluppo, alla loro rinascita. È una scelta che richiede impegno e determinazione, ma anche una visione chiara e condivisa di un futuro possibile”, evidenzia con forza e passione l’architetto Giovanni Enrico Celli Catarinelli delle Officine Territoriali “Lazio-Abruzzo-Molise”.

“Il fenomeno dello spopolamento, strettamente legato al problema della disoccupazione – aggiunge il professionista – rappresenta una delle principali sfide contemporanee. Questo processo di abbandono dei territori, come detto in costante aumento, non è solo difficile da risolvere, ma comporta anche gravi conseguenze per l’ambiente e per le comunità locali, provocando oltretutto effetti devastanti sul territorio.

Uno dei principali effetti negativi dello spopolamento è la perdita di identità e memoria delle realtà locali. Le comunità che si svuotano vedono scomparire le attività tradizionali che ne caratterizzavano l’economia e la cultura. Queste attività, spesso legate all’artigianato, all’agricoltura, alle attività manifatturiere, al turismo e ad altre forme di economia locale, sono fondamentali non solo per il mantenimento delle tradizioni, ma anche per la sostenibilità economica delle aree interessate. Rilanciare e sostenere queste attività è essenziale per preservare l’identità culturale e la storia delle comunità locali. 

Il declino di queste attività porta a un ulteriore impoverimento delle aree interne, creando un circolo vizioso difficile da spezzare. Senza interventi mirati, il rischio è che interi territori diventino sempre più marginalizzati, perdendo non solo la loro popolazione, ma anche la loro capacità di attrarre nuovi abitanti e investimenti.

Tuttavia, va considerato che, nonostante queste fragilità, i piccoli Comuni rimangono custodi di un immenso patrimonio naturale, d’arte, cultura, tradizioni, con una varietà enogastronomica che non ha uguali nel mondo. Pertanto, oggi la sfida che ci attende, come Centro di Studi per lo Sviluppo dei Territori – è sottolineato nell’intervento – è l’avvio di una pianificazione strategica, che sia chiaramente territorializzata, capace di attivare il territorio ed essere da questo alimentata. Questa pianificazione deve essere in grado di riconoscere e valorizzare le specificità territoriali, integrando settori diversi come l’economia, l’ambiente, la cultura e la società, e promuovendo un dialogo continuo e produttivo tra le istituzioni e le comunità locali.

Per affrontare efficacemente questo problema, è necessario implementare politiche che ne favoriscano il rilancio sostenibile. Questo include incentivi per il mantenimento e la valorizzazione delle attività tradizionali, il miglioramento delle infrastrutture e la promozione di iniziative che attraggano nuovi residenti e turisti. Solo attraverso un approccio integrato si potrà invertire la tendenza allo spopolamento e preservare il patrimonio culturale ed economico delle aree interne. Le Officine Territoriali “Lazio-Abruzzo-Molise” rappresentano un importante strumento per affrontare e risolvere i problemi legati allo spopolamento delle aree interne. Queste iniziative sono cruciali per implementare politiche integrate che favoriscano un rilancio sostenibile attraverso diversi ambiti strategici:

Integrare la ricchezza dei comuni coinvolti e il loro patrimonio naturale, culturale e gastronomico nel piano per arginare lo spopolamento e salvaguardare le persone fragili può rafforzare ulteriormente la resilienza e l’attrattività di queste aree. Ecco come si potrebbe strutturare il piano includendo questi aspetti:

valorizzare le risorse locali mantenendo vive le tradizioni locali, promuovere la cultura, l’artigianato e l’agricoltura che rappresentano l’identità di queste comunità sostenendo la realizzazione di filiere produttive che valorizzino le specificità locali, i prodotti tipici e le eccellenze enogastronomiche, creando circuiti di degustazione e percorsi culinari. 

Promuovere pratiche agricole sostenibili e biologiche, favorendo la creazione di filiere corte, mercati locali e contestualmente garantirne l’inserimento nei mercati nazionali e internazionali. Queste pratiche agricole contribuiscono non solo alla sostenibilità ambientale, ma anche alla valorizzazione dei prodotti locali e al miglioramento della qualità della vita degli agricoltori e delle comunità rurali. 

Rilanciare il turismo favorendo la rigenerazione urbana riqualificando borghi e centri storici, realizzazione e recupero di strutture turistiche, come agriturismi e Bed and Breakfast. Sviluppare il modello degli ‘alberghi diffusi’ per offrire ai turisti un’esperienza autentica, integrata nel tessuto urbano e rurale. 

Creare percorsi che mettano in risalto le bellezze naturali, archeologiche e culturali del territorio, promuovendo il turismo lento e sostenibile. Questi percorsi possono includere visite a siti archeologici, escursioni in parchi naturali, tour di borghi storici e rurali, tour dei castelli, tour dei centri storici e degustazioni di prodotti tipici, offrendo ai visitatori un’esperienza autentica e rispettosa dell’ambiente. 

Garantire l’accesso a servizi essenziali come sanità, istruzione e trasporti è fondamentale per migliorare la qualità della vita di chi sceglie di rimanere e per favorire uno sviluppo equilibrato e sostenibile. Investire in questi settori è una strategia essenziale per promuovere il progresso sociale ed economico a lungo termine.

Promuovere l’inclusione sociale e l’accoglienza, integrando nuove famiglie e sostenendo le persone più fragili. Favorire la partecipazione dei cittadini nelle decisioni locali, creando un senso di comunità e di appartenenza.

Le Officine Territoriali “Lazio-Abruzzo-Molise” – si chiude la nota dell’architetto Giovanni Enrico Celli Catarinelli – rappresentano un’iniziativa volta a promuovere lo sviluppo e il benessere delle aree coinvolte attraverso una serie di azioni coordinate e mirate. Queste officine fungono da centri operativi dedicati a pensare nuove forme di pianificazione finalizzate a supportare e potenziare i territori coinvolti del Lazio, Abruzzo e Molise, affrontando sfide comuni come lo spopolamento, la perdita di identità culturale e la necessità di promuovere lo sviluppo economico sostenibile con particolare attenzione ai fragili.

Restare significa credere nel potenziale del proprio territorio, affrontare le sfide con determinazione e creatività.  

“Io resto qui, non vado via” non è solo una dichiarazione, ma un impegno concreto per trasformare le nostre realtà territoriali, ora fortemente compromesse. È un invito a vedere le nostre terre con occhi nuovi, riconoscendone il valore e le potenzialità nascoste. È un appello a tutti noi affinché ci impegniamo a costruire un futuro più sostenibile e prospero, dove ogni angolo del nostro Paese possa fiorire e offrire una vita migliore a chi preferisce rimanere, creando le condizioni favorevoli affinché anche coloro che sono costretti ad andare via possano scegliere di “restare qui”.”

Danilo Del Greco

Giornalista dei quotidiani online LaProvinciaFrosinone.it e TuNews24.it e del settimanale cartaceo Tu News, iscritto all'Ordine dei Giornalisti Professionisti dal 1997, ha lavorato a lungo presso il quotidiano Ciociaria Oggi, sia nell'edizione cartacea che web. Altre esperienze nel settore televisivo, radiofonico e dei free press. Ha frequentato corsi di specializzazione a Rimini (Web Marketing festival) a Milano presso Il Fatto Quotidiano e a Roma con Salvatore Aranzulla.