Diciannove anni senza Luciano Renna, il ricordo di un maestro del giornalismo

Il 18 luglio del 2005 ha lasciato la vita terrena. Chi lo ha conosciuto ed apprezzato non lo ha mai dimenticato. Tra questi anche noi. Luciano Renna, giornalista di razza, professore di educazione fisica per 40 anni al Liceo Classico di Frosinone, ha saputo miscelare le sue caratteristiche innate di altruismo e disponibilità, con quelle di una grande professionalità, unica, con una umanità rara. Forse irrepetibile . Noi lo ricordiamo sempre presente, attento e puntuale a conferenze, incontri e rassegne con i media; ai consigli comunali o provinciali, lo vediamo ancora commentare le notizie nazionali e regionali oltre a quelle locali nelle redazioni dove ha lavorato: prima al Messaggero, dove è stato direttore della sede ciociara , poi presso quella del Tempo o di tante esperienze giornalistiche locali che lo hanno visto sempre protagonista tra le quinte, con il suo stile. Lo ricordiamo ancora, nel nostro televisore, quando entrava nelle case di Frosinone e provincia, e non solo, con il telegiornale di Tele Frosinone sempre sorridente, arguto , posato e misurato, attento e mai banale, oppure con le altre rubriche di approfondimento che oggi sono abituali nel mondo delle tv locali ma che allora erano davvero una scoperta: la rassegna stampa, per esempio, linea diretta con il sindaco e via via. Un personaggio di questa terra, di questa città, del nostro territorio. Un personaggio vero, sanguigno ma mai cattivo, sopra le righe. Con la battura sempre pronta e quelle freddure che con un cenno disarmavano. Con una penna graffiante e mai uguale, inimitabile. Un personaggio che al Liceo non insegnava solo educazione fisica, insegnava, forse la vita. Rappresentava un riferimento per generazioni e generazioni. Ha saputo calarsi in un ruolo che va al di là del professore e che va ben al di là del giornalista . Luciano Renna viene ricordato dal quel 2005 anche mediante la Strafrosinone, quest’anno raggiunge 40 anni di edizioni, per volontà di Roberto Ceccarelli, infaticabile organizzatore oltre che inventore della gara. Noi Luciano intendiamo ricordarlo oggi così nel 19° anniversario di una scomparsa, davvero inattesa in una giornata calda forse come quelle odierne. Ha lasciato un vuoto, un baratro nella sua famiglia , tra i figli ed i nipoti ma anche in tanti di noi che siamo cresciuti con lui. In verità non lo possiamo dimenticare mai come tutti coloro che hanno avuto la fortuna di lavorare con lui oppure di crescere con i suoi insegnamenti . Prima umani che professionali che partono dal cuore, della buona educazione e della disponibilità. Un uomo, appunto di altri tempi . Gli stessi tempi che forse oggi rimpiangiamo. Tempi fatti di sorrisi e di carezze, ma anche di sacrifici, di scelte e di orizzonte e di innata passione. La stessa che aveva per lo sport, oltre ce per il lavoro. Luciano, per il Frosinone calcio, insieme al suo amico sincero di mille battaglie Benito Stirpe, così come per il basket che lo ha visto protagonista a Frosinone come a Veroli dove lo ricordano a festeggiare vittorie e coppe o con la pallavolo co i ragazzi e le razze del Liceo . I figli , Piergiorgio, Alessandro ed Andrea, lo ricorderanno con una messa come è giusto che sia. Come è tradizione. Come le tradizioni che Luciano amava e che forse oggi sono un po’ messe da parte a vantaggio di tecnologia , telefonini, piattaforme telematiche e web ed in alcuni casi sostituiti da una intelligenza artificiale che nulla a che fare con quella naturale, innata, conclamata e riconosciuta che ha avuto Luciano che oggi avrebbe detto davanti alla sua olivetti “Quanto battute servono? In tutto i moduli sono? Lascia lo spazio per due belle foto….Lascia perde il pc facciamo con la macchina da scrivere… che così non si perde nulla. Già proprio come noi non vogliamo perdere Te, Luciano ed i Tuoi insegnamenti ancora e per sempre attuali, come Te.