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Anagni, bufera sul servizio Tributi affidato ad esterni. Santovincenzo: “Così si penalizzano città e cittadini”

“La decisione di affidare ad Anagni il servizio di accertamento e riscossione dei tributi comunali a soggetti privati, che hanno come unico obiettivo il profitto, è una scelta che penalizza tutti”. Lo ha dichiarato l’Avv. Luca Santovincenzo, consigliere comunale e capogruppo di “LiberAnagni. Che ha proseguito: “Non è accettabile subire certe imposizioni in un momento in cui le famiglie e le imprese locali sono già gravate da una pesante pressione fiscale e da una crisi economica senza precedenti.

Dopo gli aumenti delle tariffe parcheggi e Tari, ancora una volta si vuole far cassa gravando tutto sulle spalle dei cittadini. Oltre a mettere in dubbio la trasparenza delle operazioni di accertamento – aggiunge Santovincenzo – questa decisione apre la porta a un possibile peggioramento del rapporto tra cittadini e istituzioni, come insegnano le esperienze passate di Gosaf e Credit One, denunciate pubblicamente qualche anno fa da centinaia di cittadini ed anche dallo stesso attuale assessore al bilancio quando faceva opposizione sui social.

A leggere le motivazioni della delibera del 27 settembre scorso, per evitare questa scelta negativa sarebbe bastato un software ed assumere due persone in Comune. La delibera, inoltre, non spiega quale sarebbe il risparmio per l’ente, ignorando le raccomandazioni della Corte dei Conti per casi analoghi, e soprattutto afferma che ci sono stati meno incassi per sotto dotazione di personale. Dunque – prosegue il consigliere comunale – hanno messo nero su bianco che le casse comunali hanno subìto danni, danni evidentemente occultati negli ultimi sette anni, lodandosi anzi dell’efficienza del servizio.

Facciamoci quindi qualche domanda. Chi pagherà questi danni adesso? E se i danni non ci sono, cosa sarebbe cambiato oggi rispetto agli ultimi anni? E’ cambiato il responsabile del servizio? E se così è, come possiamo basare una scelta così importante sulla semplice relazione di un nuovo responsabile assunto appena sei mesi fa (e part time)? E cosa ne pensa il precedente responsabile?

Il rigetto del nostro emendamento che chiedeva di dimezzare da 60 a 30 mesi il tempo della concessione ha dimostrato il loro scopo reale. Hanno deciso di vincolare i cittadini anche dopo che saranno andati a casa, mostrando un interesse alla misura che va ben oltre i fini istituzionali.

Ultima annotazione – conclude Santovincenzo – le voci su questo intendimento dell’amministrazione circolavano già da mesi. Mi è stato fatto anche il nome di una società, voce che voglio ritenere infondata, visto che la delibera rimanda ad una futura gara. Quel nome, tuttavia, l’ho annotato e stiamo valutando come segnalare la circostanza. A futura memoria”.