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Piano della mobilità, Schietroma: “Occorre un consiglio comunale sul tema”

“Quello che si fatica a capire è che il Piano urbano della mobilità sostenibile contiene dei provvedimenti destinati ad incidere profondamente nella vita quotidiana, nelle abitudini e nelle prospettive delle famiglie, dei cittadini, dei commercianti, dei titolari dei negozi. A cominciare naturalmente dal Brt”. Lo evidenzia Franco Schietroma, Segretario regionale PSI Lazio.

“Sono misure fortemente impattanti nel tessuto della città, perfino sul piano sociale. Perché determinano dei cambiamenti netti, repentini e irreversibili. Se c’è un partito che non ha mai strumentalizzato nulla, che si è sempre confrontato in una logica costruttiva, quello è il Psi. Siamo stati noi a dire che il grido di allarme dei commercianti di via Marittima andava tenuto in considerazione cercando di verificare possibili soluzioni. Accogliamo positivamente la novità di ripristinare il doppio senso di marcia. Contemporaneamente cogliamo l’occasione per una riflessione. Il nostro capogruppo Vincenzo Iacovissi ha perfettamente ragione: il percorso migliore per il Brt è quello originario: dritto per dritto. Intanto perché quella soluzione rappresenta un metodo oggettivo. Deviazioni, zig-zag e marce indietro producono due effetti negativi: 1) mai verrà rispettato il tempo di dieci minuti per collegare la Stazione a De Matthaeis; 2) inevitabilmente ci saranno “figli e figliastri”.
I Socialisti tornano a chiedere un dibattito in consiglio comunale sulla mobilità, proprio perché è un tema che riguarda l’intera città e toccherà le future generazioni. Sensi unici, divieti, nuovi percorsi, ascensore inclinato e bus elettrici entreranno nella vita di tutti. Incidendo sul commercio, sui collegamenti da e per gli istituti scolastici. Sul commercio è inutile fare finta di non vedere quello che è chiarissimo: le attività vanno messe nelle condizioni di continuare a lavorare tranquillamente. E se proprio la viabilità deve mutare, allora parcheggi e percorsi dedicati devono essere la regola, non l’eccezione.
Se tra piste ciclabili, Brt e pensiline la carreggiata si restringe di 5-6 metri, come si fa a dire che non cambierà nulla? I residenti vanno messi nella condizione di poter raggiungere le abitazioni facilmente, parcheggiando l’auto senza problemi. Stesso discorso vale per gli studenti e per quei genitori che accompagnano i figli a scuola. Nessuno dice che non va redatto il nuovo Piano urbano della mobilità sostenibile. Ma lo stesso va condiviso nei quartieri, con le cittadine e con i cittadini. L’errore è stato pensare di calarlo dall’alto. Peraltro i continui cambiamenti del percorso del Brt (e di tutto il resto) determinano confusione e smarrimento. Una comunità è composta dalle famiglie, dai commercianti, dai negozi, dalle scuole. In un contesto del genere la viabilità rappresenta una certezza. Non vuol dire che debba rimanere immutabile, ma i cambiamenti vanno spiegati e metabolizzati. La mobilità del futuro ha un senso se i cittadini si rendono conto di non avere più bisogno della macchina per spostarsi. Risparmiando sulle spese, ottimizzando i percorsi e contribuendo a ridurre l’inquinamento. Lo stesso discorso vale per l’ascensore inclinato. Intanto però la Variante sul Brt va chiusa e il percorso definito una volta per tutte. Cercando di tornare al progetto originario, dritto per dritto. Ma soprattutto il progetto va condiviso con i cittadini di Frosinone. E’ arrivato il momento di invertire la tendenza e il consiglio comunale è la sede giusta”.