Oggi si festeggia San Gaspare del Bufalo, molto importante per Frosinone e provincia ma poco considerato
Oggi, 21 ottobre, secondo la sua congregazione, si festeggia San Gaspare del Bufalo, cioè il fondatore dei Missionari del Preziosissimo Sangue. Un santo molto importante, ma poco considerato, per la provincia di Frosinone e anche, proprio, per il Capoluogo.
San Gaspare infatti si affezionò molto a Frosinone, dove predicò nella Quaresima del 1816. Tanto che vi tornò per farne il centro del suo movimento apostolico.
L’8 ottobre 1821, infatti, Pio VII approvò il progetto di creare in Campagna e Marittima (la provincia dello Stato Pontificio della quale per secoli è stata capoluogo Frosinone, in quanto sede della Delegazione Apostolica, una rete di case missionarie. Nello stesso anno arrivò a Frosinone il braccio destro di Gaspare Del Bufalo, cioè don Biagio Valentini con il compito di ottenere una casa dall’amministrazione comunale al Il Del Bufalo spedì subito a Frosinone il suo braccio destro D. Biagio Valentini, per ottenere una casa dall’amministrazione comunale dove fondare una sede della sua congregazione votata alla redenzione delle anime e, nello specifico, quelle davvero peccatrici dei briganti che in provincia proliferavano.
Fu una lettera del Gonfaloniere di Frosinone, Nicola Iannini, a comunicare l’esito favorevole alla Congregazione, il 21 novembre del 1821. Solo pochi mesi dopo, nel 1822 i Missionari del Preziosissimo Sangue aprirono una missione proprio sotto la direzione di San Gaspare. I primi tempi alloggiarono nella casa di Domenico Antonio Guglielmi, poi, quando fu pronta, nella loro missione in via del Plebiscito. Una casa che il sacerdote Cipolla aveva lasciato in eredità al Comune per un’opera Pia. I Missionari ci si stanziarono e aprirono anche una cappella nel pianterreno della casa. Da Frosinone svolsero la loro opera in tutta la provincia.
La casa dei Missionari del Preziosissimo Sangue fu soppressa con la “Legge eversiva” del 7 luglio 1866, estesa a Roma e provincia il 19 giugno 1873. Con questa legge, cioè il Regio Decreto n. 3036 del 7 luglio 1866 fu negato il riconoscimento (e di conseguenza la capacità patrimoniale) a tutti gli ordini, le corporazioni, e le congregazioni religiose regolari, ai conservatori ed i ritiri che comportassero vita in comune ed avessero carattere ecclesiastico. Ciò causò una forte divergenza tra la Corona e il Vaticano, ricomposta solo con i Patti Lateranensi nel 1929, cioè ben 63 anni dopo.
A San Gaspare del Bufalo si deve anche il ruolo fondamentale per l’azione della Beata Maria De Mattias. Questa seguiva le gesta di Gaspare sin da giovanissima e la ragazza nativa di Vallecorsa fondò la Congregazione delle Missionarie del Preziosissimo Sangue già nel 1815 e, con l’incoraggiamento di San Gaspare, il 4 marzo del 1834, fondò la Congregazione delle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo.