Alatri – Grande affluenza alla Passione Vivente nonostante il tempo inclemente
Non c’è altrense che non senta nel profondo questo rito antico, e ogni anno sono tantissimi, famiglie intere, giovani, bambini. È un appuntamento che non si può mancare, un gesto che è fede e va oltre la fede, diventa memoria condivisa, identità, comunità.
Ad Alatri, nel cuore della Ciociaria, il Venerdì Santo non è una semplice ricorrenza. È un rito che si vive dal profondo, una processione che non è solo sulle strade, ma anche nell’anima di chi la guarda e di chi ne fa parte.
Un’atmosfera densa, ignora il maltempo che fino a pochi minuti prima si era accanito sulle mura antichissime di questa città, la processione si muove lenta, carica di pathos, terminerà con la catarsi, recitata magistralmente da Simone Desiato, attore molto esperto che nei panni di Cristo ha un quid in più di chiunque. E’ un alatrense anche lui.
Quasi seicento figuranti hanno sfilato per le vie principali della cittadina a raffigurare quadri del vecchio e nuovo testamento.
Centurioni, un’intera legione a scortare Pilato, soldati in varie fogge e i sacerdoti, i ladroni, tutto il racconto più noto al mondo in costumi perfetti.
Ad accompagnare la sacra rappresentazione, i cori del miserere. Anche questa un’antica tradizione popolare della città dei ciclopi. Una colonna sonora tutta di voci maschili. Unica
Una grande manifestazione, molto complessa e faticosa nella sua organizzazione, che ha visto all’opera un centinaio tra operatori e volontari, oltre alla ormai esperta e sapiente macchina municipale, ai quali vanno fatti i complimenti. Come pure al coordinatore di tutti i lavori, il delegato alla Cultura del Comune di Alatri, il consigliere Sandro Titoni.


