“Paolo Vergognati”: scandalo o geniale mossa di marketing? Manifesti misteriosi invadono Frosinone
“Paolo Vergognati. Ti sei divertito fino a questo momento, ora ti faccio cantare io.” È questa la frase – minacciosa? ironica? provocatoria? – che campeggia da qualche giorno su centinaia e centinaia di manifesti comparsi improvvisamente in tutta la Provincia di Frosinone, capoluogo ovviamente compreso.
Insieme alla scritta, nient’altro che un QR code, che ha ottenuto migliaia di visualizzazioni in questi giorni. Nessun logo, nessun brand. Solo un nome e una promessa che suona come una minaccia. E il web, inevitabilmente, si è acceso.
Chi è Paolo? Chi si deve vergognare? E soprattutto: chi c’è dietro tutto questo? Alcuni hanno pensato a una vendetta personale, altri a una trovata teatrale. Qualcuno ha persino ipotizzato una campagna virale di denuncia o sensibilizzazione. Poi, la verità è emersa… o almeno una parte.
Il QR code svela il mistero. O forse lo complica. Chi ha avuto il coraggio – o la curiosità – di scansionarlo, è stato catapultato su una pagina che promuove una serata evento, un karaoke show con un format completamente nuovo: pubblico protagonista, microfoni aperti, palco in stile talent show… e un presentatore che non fa sconti a nessuno. Nessun marchio ufficiale, nessun nome noto: solo l’idea di trasformare la città in un’enorme scena e il pubblico in attore protagonista. Un esempio di guerrilla marketing perfetto: minimale, virale, inaspettato. Una provocazione in piena regola che si trasforma in invito a lasciarsi andare, a mettersi in gioco, magari anche a vergognarsi… ma sul palco, davanti a tutti.
Il mistero, però, resta in parte irrisolto. Chi è Paolo? Esiste davvero o è solo un nome fittizio, un alter ego, una metafora del pubblico stesso? Non fa nulla, sarà la prossima fermata a dirlo: il palco. Paolo, preparati.



