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Federlazio: preoccupazione per i dazi Usa sul farmaceutico. A rischio le PMI del Frusinate

A seguito dell’accordo raggiunto il 27 luglio in Scozia tra la Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen e il Presidente statunitense Donald Trump per stabilire nuovi accordi tariffari, il Presidente di Federlazio – sede di Frosinone, Domenico Beccidelli, ha commentato:

“Il polo farmaceutico della provincia di Frosinone rappresenta da anni un’eccellenza nazionale, che coniuga alta tecnologia, investimenti in ricerca e sostenibilità, contribuendo in modo decisivo all’export e all’occupazione qualificata.
Alla luce dell’accordo raggiunto esprimiamo cautela. L’intesa prevede l’applicazione di un dazio fisso del 15% sui prodotti farmaceutici europei. Sono ipotizzate future esenzioni a tariffa zero, come per generici o principi attivi, ma senza criteri chiari per il momento.
Secondo quanto dichiarato da Trump, l’accordo resterà in vigore per gli anni a venire, non prevedendo rinegoziazioni: ciò conferisce carattere strutturale al nuovo assetto tariffario.
Sebbene siano stati evitati scenari peggiori, i dazi in generale rappresentano una minaccia concreta, soprattutto per le piccole e medie imprese, prive della capacità di assorbimento delle grandi multinazionali. Molte PMI locali operano nell’indotto o su mercati esteri: l’aumento dei costi può influire su volumi, margini e occupazione.
Pur riconoscendo la complessità del negoziato, l’intesa non ha tutelato adeguatamente la specificità del settore farmaceutico, né ha considerato che gli Stati membri dell’UE esportano verso gli USA prodotti diversi con intensità differenti.
Il sentimento tra gli imprenditori è di preoccupazione. Il nostro territorio ha retto a crisi profonde, l’auspicio che questo cambio di scenario non possa penalizzare le nostre eccellenze, mentre è in atto la ripresa degli investimenti e della fiducia da parte delle case farmaceutiche. Federlazio è attenta a quanto accadrà, con la speranza che il farmaceutico, come l’intero sistema economico che ha rapporti con gli Stati Uniti, possa passare indenne anche questa ulteriore situazione di difficoltà”.