Via libera al Decreto bollette, Ottaviani: “Previsti aiuti importanti a favore delle imprese”
La Camera ha dato il via libera al Decreto Bollette con 158 voti a favore, 71 contrari e sei astenuti (tutti del Terzo Polo). Il testo ora passa al Senato e sarà convertito in legge entro il 29 maggio. Il provvedimento include tutta una serie di misure che vanno dal rafforzamento del bonus sociale per elettricità e gas.
L’onorevole della Lega Nicola Ottaviani, Segretario della commissione bilancio della Camera dei Deputati, è intervenuto su Rai 1 Parlamento per rendere noti gli ulteriori crediti di imposta per le aziende, in ambito di ricerca, o nel caso di aumento delle tariffe energetiche per importi superiori al 30%, rispetto alle precedenti tariffe in bolletta.
“Si tratta di una misura – ha evidenziato Ottaviani – che è riservato a quelle aziende che hanno registrato un aumento dei costi energetici superiore al 30% rispetto alle bollette del 2019. Tutto ciò – ha evidenziato – va a sommarsi al credito di imposta previsto per le start-up innovative nei settori della ricerca e della sanità”.
Le misure previste
Si tratta in particolare del credito d’imposta per le imprese energivore, che viene concesso nella misura del 20% (in luogo del 45%) delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel mese di secondo trimestre 2023; del credito d’imposta per imprese dotate di contatori di energia elettrica di specifica potenza disponibile, pari o superiore a 4,5 kW, diverse dalle energivore, che viene attribuito in misura pari al 10% (in luogo del 35%) della spesa sostenuta per l’acquisto della componente energetica, effettivamente utilizzata nel secondo trimestre 2023.
Ma anche del credito d’imposta per imprese gasivore, concesso in misura pari al 20% per cento (in luogo del 45%) della spesa sostenuta per l’acquisto del medesimo gas, consumato nel secondo trimestre 2023, per usi energetici diversi dagli usi termoelettrici; del credito d’imposta per l’acquisto di gas naturale per imprese non gasivore, pari al 20% (in luogo del 45%) della spesa sostenuta per l’acquisto del medesimo gas, consumato nel secondo trimestre 2023, per usi diversi dal termoelettrico.