Sovraffollatamento dei pronto soccorso, la soluzione è nella sinergia con le strutture convenzionate
Strumentalizzazioni politiche o notizie reali, di certo c’è che quella del sovraffollamento dei Pronto soccorso della provincia di Frosinone è una situazione che va affrontata con determinazione. Allo stesso modo di quanto già fatto dalla giunta regionale del Lazio per la Capitale. L’obiettivo deve essere quello di garantire la giusta dignità ai degenti per evitare, come accaduto in passato, quando venivano lasciati sulle lettighe delle ambulanze per ore, se non per giorni, in attesa di un posto letto.
Le criticità
Ormai è assodato che la causa principale del malfunzionamento è dovuto al ‘blocco’ dell’uscita, cioè l’impossibilità di ricoverare i pazienti nei reparti degli ospedali per indisponibilità di posti letto, dopo il completamento della fase di cura emergenziale. Il sovraffollamento, inoltre, provoca condizioni precarie di degenza, su barelle e in ambienti (come i corridoi) dove non è possibile garantire la privacy, la comunicazione e la risposta ai bisogni primari (riposo, alimentazione e igiene personale). Senza dimenticare che il personale medico, infermieristico e di supporto si trova costretto a lavorare in condizioni ad alto rischio clinico e sovraccarico operativo, con l’impossibilità di garantire l’efficacia dell’azione di cura. Il punto, però, è che in Italia il problema dei Ps non è stato mai affrontato in modo sistematico ed ha raggiunto proporzioni insostenibili, con permanenze in barella dei pazienti anche per 5-7 giorni, in attesa di un posto letto. La presa in carico del problema, pertanto, non è più rinviabile
La rotta da seguire
Nella valutazione dei problemi e delle possibili soluzioni devono, quindi, essere coinvolte le strutture private convenzionate, proprio per una maggiore efficacia del sistema sanitario territoriale. Solo attraverso le sinergie si potranno, quindi, reperire quei posti letto necessari per garantire la giusta dignità a chi ha bisogno di cure urgenti.
La rotta da seguire ora esiste ed è quella tracciata dal presidente della Regione Lazio Francesco Rocca con il progetto sperimentale di gestione del sovraffollamento dei pronto soccorso, che prevede di rendere disponibili nuovi posti letto già attivi nei territori ma non contrattualizzati dal governo di centrosinistra. Una soluzione emersa a seguito di un confronto con i direttori sanitari e dei pronto soccorso
La Regione, infatti, con un pacchetto di delibere già approvato, ha deciso di contrattualizzare le strutture sanitarie private accreditate con oltre 350 posti letto, dando una risposta concreta e immediata a una richiesta di oltre 730. A Roma il progetto è già decollato. Si attende che a breve si proceda anche con le altre province, per risolvere in maniera definitiva una problematica di importanza primaria per il sistema sanitario. Esistono, infatti, decine di posti letto di medicina già disponibili presso le strutture ospedaliere convenzionate della Asl di Frosinone attivabili in poche ore.