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Frosinone, la violenza sulle donne si sconfigge con il lavoro: l’iniziativa di ‘Diaconia’

La violenza sulle donne si sconfigge partendo dal lavoro. A lanciare il messaggio è la Cooperativa Diaconia che gestisce il centro antiviolenza “Mai più ferite” di Frosinone e la casa rifugio ad indirizzo segreto “Casa Ester”. Come spiega Maria Rosaria Ruggeri, responsabile delle strutture, in molti casi le donne non hanno la forza di denunciare o di allontanarsi dall’uomo violento perché prive di autonomia economica. Situazioni in cui il compagno applica varie forme di violenza, tra cui quella economica. Queste donne hanno paura di cadere nella povertà, di trovarsi senza una casa e senza la capacità di sostenere sé stesse e i propri figli. Una catena che va spezzata fornendo alle vittime sia una protezione che una prospettiva di indipendenza e autonomia. 

Nelle strutture gestite da Diaconia ogni donna è presa in carico dalle operatrici e guidata in un percorso di consapevolezza ed empowerment finalizzato alla piena autonomia e allo svincolo dal contesto maltrattante. Le operatrici del centro inoltre svolgono la valutazione del rischio, uno strumento utile a identificare il pericolo corso dalla donna in base alla situazione che vive. 

Il numero di telefono  3453920312 collegato h24 al 1522 offre alle donne vittime di violenza la possibilità di chiedere aiuto e ricevere informazioni ed orientamento, ma anche la possibilità di fissare appuntamenti e ricevere consulenze gratuite in ambito sociale, psicologico, legale. 

Con il nostro Centro Antiviolenza – racconta Maria Rosaria Ruggeri – attualmente seguiamo 52 donne vittime di violenza, mentre sono 3 quelle accolte nella casa rifugio assieme a 3 bambini. Quest’anno sono state circa 90 le donne che hanno contattato il centro. Abbiamo potuto osservare, rispetto agli anni precedenti, un innalzamento dell’età delle donne che chiedono aiuto, vittime di partner violenti o figli violenti e dipendenti da sostanze. Come detto, lavoriamo anche sul guidare le donne verso l’indipendenza, e grazie ai fondi regionali del Contributo di libertà è stato possibile aiutare 6 donne a ricominciare una nuova vita-

Tra queste c’è anche la storia di Paola (nome di fantasia ), giovane mamma di un bambino. Paola è presa in carico dal centro “Mai più Ferite” da 2 anni. Oggi, oltre ad aver concluso positivamente l’iter legale contro il maltrattante, ha anche ripreso gli studi che aveva abbandonato per via delle violenze. Grazie al contributo ricevuto, oggi Paola sta continuando il suo percorso di formazione ed è entrata nel mondo del lavoro. È diventata una Operatrice Socio Sanitaria e finalmente può prendersi cura anche del suo bambino. 

Come dimostra questa storia positiva, è fondamentale per il nostro lavoro il buon funzionamento della rete territoriale con tutti gli attori coinvolti – conclude Maria Rosaria Ruggeri – oltre all’attenzione al reinserimento lavorativo delle donne vittime di violenza. Un’ azione importante su cui bisogna investire maggiormente, poiché il lavoro è funzionale, più di altri aspetti, alla piena autonomia.