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Il sindaco di Arpino Sgarbi inaugura la mostra di Canova a Lucca: esposte anche 12 sculture inedite

Inaugurata oggi presso lo spazio Cavallerizza di Lucca la mostra “Antonio Canova e il Neoclassicismo a Lucca”, curata dal sindaco di Arpino Vittorio Sgarbi: aprirà ufficialmente i battenti domani e sarà visibile fino al prossimo29 settembre. Esposte le opere di Canova insieme a quelle degli artisti lucchesi.

“L’idea di questa mostra – ha spiegato Vittorio Sgarbi – non è tanto l’influenza dell’arte di Canova sugli artisti lucchesi, ma una consonanza in luoghi lontani e senza condizionamenti reciproci di due artisti fondamentali: Pompeo Batoni e Antonio Canova. In entrambi agisce un profondo sentimento di nostalgia. È la memoria dell’antico che si fa mito, una forte, inarrestabile tensione, che rappresenta lo spirito stesso del gusto neoclassico. Il dialogo tra le sculture di Antonio Canova e i dipinti dei pittori lucchesi indica un sentire comune. L’esperienza romana è fondamentale per Canova e procede, con analoghe esperienze ed emozioni, in parallelo con quella del lucchese Bernardino Nocchi“.

Tra le opere di Canova anche Le Grazie e 12 teste inedite

In mostra a Lucca numerose opere tra dipinti e le più significative sculture di Canova provenienti dal Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno, dove si preserva l’importante testimonianza della produzione artistica del grande maestro. Tra queste anche una delle più iconiche sculture, Le Grazie, che è stata di recente restaurata.

Si presentano a Lucca, per la prima volta, anche dodici sculture inedite, tracciate ma fino a oggi disperse, di Canova, mai viste prima, così come uscirono dallo studio romano dello scultore. Sono le teste di alcuni dei maggiori capolavori partoriti dal genio di Canova, come la Ebe, la Tersicore, la Venere italica, o la Paolina Borghese come Venere vincitrice e si tratta, nella maggior parte dei casi, di calchi ricavati dalle sculture finite, a eccezione del Paride e della Beatrice le quali sono invece i modelli per l’esecuzione delle versioni marmoree. Sono infatti le uniche con le cosiddette repère (quelle piccole borchie usate dagli sbozzatori dello studio di Canova come punti di trasporto dal gesso al blocco di marmo).

“Queste dodici teste ideali – spiega Sgarbi – sono un segmento autonomo, staccato, dell’universo della Gypsotheca di Possagno, un satellite che si ricompone quasi a coronamento delle appena concluse celebrazioni per il secondo centenario della morte di Canova. La collezione, dopo questo primo approdo a Lucca, grazie al contributo e al progetto di Banca Ifis, potrà rappresentare Canova nel mondo”.