Frosinone, il giorno di Fanelli. Assessore già sindaco, super collaborativo, mai gregario
Un fuggitivo moto di commozione nelle prime parole dell’ex sindaco di Frosinone, Paolo Fanelli, che è stato presentato alla stampa dal sindaco di Frosinone, Riccardo Mastrangeli. Fanelli è rientrato da amministratore della città, come assessore ai Servizi Sociali, in sostituzione di Fabio Tagliaferri che ha lasciato per aver ottenuto un incarico molto importante. E’ rientrato, si diceva, dopo 27 anni da quando fu il sindaco del capoluogo e, anzi, fu il primo con l’elezione diretta, con tutto quello che ha comportato. In primo luogo l’inesperienza di tutta la classe politica che, abituata a decidere tra segretari provinciali e uomini forti chi doveva essere il sindaco, chi doveva fare l’assessore e che delega doveva avere, era completamente impreparata ad avere a che fare con un uomo solo al comando, detentore del potere che il popolo aveva riposto direttamente nel suo nome e, di conseguenza, responsabile di tutto quel che sarebbe accaduto da quel momento in poi. Fanelli questa mattina ha descritto la sua esperienza da sindaco come vibrante e sanguigna. In verità fu molto confusa almeno per i primi mesi, con dodici assessori nominati e defenestrati nel breve volgere di qualche giorno. Quell’esperienza finì con la sfiducia e con l’inizio dell’epoca del centrosinistra al governo della città con i due mandati Marzi e quello Marini. Lui, il sindaco, fu comunque per buona parte incolpevole di quanto accadde.
Un ritorno significativo, dunque, poiché Fanelli è comunque un protagonista, difficile vederlo come un gregario. Neanche lui probabilmente ci si potrà mai sentire e che fa fatica a portate l’acqua al capitano, cioè al sindaco, lo ha già dimostrato questa mattina. Fanelli, completamente in buona fede, ha stilato una sorta di programma di mandato a tutto campo, solo in piccolissima parte, anzi per niente, della sua delega. Questa caratteristica però non è vista in modo negativo da Mastrangeli che, probabilmente a ragione, vede nell’esuberanza del nuovo assessore una dichiarazione di super collaborazione, non certo di prevaricazione.
Nel suo discorso Fanelli ha parlato soprattutto della necessità di affrontare i problemi ambientali della città, notoriamente molto gravi. Non si tratta di una competenza specifica del suo assessorato, ma Fanelli è un medico, difficile distoglierlo dai problemi sanitari. La crisi ambientale, però, ha sostenuto, e’ anche un grande problema sociale e non gli si può dar torto. Per il resto, per sapere dove e come agirà, occorre dargli il tempo almeno di vedere le carte.
Per concludere il profilo che più di ogni altro va considerato un atout per Mastrangeli. Fanelli ha predicato senza mezzi termini la compattezza. L’ha fatto certamente all’indirizzo della bizzosa maggioranza di Mastrangeli, quella che ingiustificatamente continua a dare infima immagine di sé e degli elettori che rappresenta. Speriamo che i suoi richiami siano ascoltati, sarebbe davvero un buon inizio.