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Frosinone, lo smog non dà tregua. Il sindaco Mastrangeli illustra le strategie e i progetti anti Pm10

Solo quindici giorni fa il report annuale di Legambiente “Mal’Aria” ha assegnato a Frosinone la tristissima maglia nera nella classifica nazionale delle città più inquinate. Ciò in virtù dei 70 sforamenti nei livelli delle Pm10 rilevati dalla centralina dello Scalo: più del doppio di quanto previsto dalla normativa vigente in materia. Un primato che ha provocato un acceso dibattito pubblico, anche perché preceduto da almeno due mesi di ripetute ordinanze sindacali volte a limitare l’accesso in città delle macchine più vecchie e quindi più inquinanti e a porre limiti e divieti anche ai sistemi di riscaldamento domestico. Provvedimenti che, attuati in virtù dell’attuale Piano regionale della qualità dell’aria, non hanno però prodotto i risultati sperati. Tanto è vero che, a parte qualche giorno di “respiro” grazie alle piogge, si è rapidamente tornati a livelli record di Pm10 e a nuove ordinanze restrittive. Sul tema abbiamo intervistato il sindaco Riccardo Mastrangeli.  
Dopo pochi giorni di pausa, dovuta per lo più alle piogge, le polveri sottili hanno nuovamente superato i valori limite imponendo le ennesime ordinanze anti smog.

Sindaco, qui non si respira veramente più: come se ne esce?
“Come amministratori abbiamo la responsabilità di dover affrontare la situazione riguardante le emissioni inquinanti perché si riflette direttamente sulla salute dei cittadini. Il nostro impegno va in due direzioni: la prima è quella di creare le condizioni migliori – mediante realizzazione di infrastrutture e implementazione dei servizi a favore della collettività – affinché il ricorso all’auto privata sia una delle ultime possibilità; la seconda è sensibilizzare e promuovere un cambiamento profondo nelle abitudini dei cittadini di Frosinone, affinché, ad esempio, siano sempre privilegiati impianti di riscaldamento a metano, a norma, o impianti elettrici a pompa di calore, riducendo così l’uso di caminetti ed eliminando l’odiosa abitudine di incendiare sterpaglie nelle campagne.

Oltre a ciò, è necessario contenere il traffico di automobili ormai obsolete e quindi più inquinanti, sotto il profilo delle emissioni. Mi riferisco alle vetture comprese nelle categorie da euro O a euro 4. So che il Governo sta studiando delle proposte per favorire il passaggio, da parte dei proprietari, a mezzi di categoria euro 5 e 6 a costi contenuti ed accessibili a tutti. A quanto detto si aggiunga il fatto che, tramite fondi PNRR ed europei, l’amministrazione sta lavorando alla realizzazione di ulteriori parcheggi al di fuori del perimetro cittadino, a disposizione di coloro che si recano nel capoluogo per motivi di studio o di lavoro. In queste aree dedicate potranno quindi lasciare il veicolo privato ed entrare in città con i mezzi pubblici elettrici del trasporto pubblico. Tra i progetti in via di realizzazione, avrà particolare rilevanza il Bus rapid transit, un bus elettrico a corsia preferenziale che collegherà la stazione con piazzale De Matthaeis. Il bus permetterà quindi ai passeggeri di spostarsi velocemente all’interno della parte bassa della città, andandosi a integrare, all’altezza di via Aldo Moro, con il costruendo ascensore inclinato, che usufruirà di ben due linee per collegare la parte alta e quella bassa. Con questo sistema di mobilità, il traffico all’interno di tutta la città si alleggerirà enormemente, abbassando le emissioni nocive non solo in riferimento alle polveri sottili, ma anche ad altre sostanze tossiche dovute alla combustione, grazie all’uso di mezzi elettrici”.

Nuovi sensi unici, “zone 30” ed estensione delle isole pedonali hanno già incontrato, al solo sentirne parlare, resistenze e critiche: ce la farà a portare avanti questi provvedimenti?
“I sensi unici consentono di avere una velocità costante e, quindi, di avere minori emissioni di polveri sottili dagli scarichi delle auto, minori frenate, e quindi minori emissioni di polveri sottili dovute all’attrito dei freni e degli pneumatici, particolarmente tossiche.
In realtà, non abbiamo mai parlato di istituire ‘zone 30’, già presenti a Frosinone almeno da 10 anni in quattro aree. La mia amministrazione, invece, in osservanza dell’ultima circolare del Ministro delle infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, prevede solo la riduzione della velocità a 30 km/h in alcune vie (come sta avvenendo in questi giorni, ndr) in concomitanza di scuole, parchi e parchi giochi, ospedali, cliniche, ambulatori, strade ad alta incidentalità o prive di marciapiedi e piste ciclabili”.

Nel caso si concretizzino, quali aree della città saranno interessate dalle “zone 30”, da nuovi sensi unici ed isole pedonali’?
“Le aree sono allo studio da parte della polizia municipale, perché siano armonizzate e razionalizzate all’interno del più ampio piano di mobilità”.

E i bus del Cotral che ancora transitano nelle strade di tutto il Capoluogo causando ingorghi e, soprattutto, tanto inquinamento? Non si potrebbero individuare percorsi alternativi?
“Quando entrerà in funzione il bus elettrico a corsia preferenziale, due zone della città — via Tiburtina e piazza Pertini – saranno utilizzate per permettere ai passeggeri del Cotral, che frequentano il capoluogo per motivi di studio o di lavoro, di utilizzare il Brt nei loro spostamenti dentro la città. In ragione di ciò, non ci sarà necessità di percorsi alternativi poiché non entreranno all’interno del capoluogo”.

Il raddoppio della Monti Lepini e il blocco dei tir nel suo tratto urbano: sogno o reale possibilità? C’è già un progetto per una strada alternativa alla Monti Lepini?
“L’assessorato alla polizia locale sta studiando la possibilità di non fare transitare i mezzi pesanti sulla Monti Lepini che, per competenza, coinvolge più enti, non solo il Comune di Frosinone. A breve avremo riscontri in tal senso. Stiamo inoltre valutando l’ipotesi di costruire un passante veicolare che possa collegare l’uscita dell’autostrada al territorio di Alatri per decongestionare definitivamente la Monti Lepini.
Chiaramente, stiamo parlando di un’opera importante che ha necessità di finanziamenti ministeriali e regionali, ma quando sarà realizzata sarà veramente utile a tutto il traffico veicolare, sia esso pesante o solo di automobili”.

Dopo oltre due mesi di restrizioni al traffico veicolare e al riscaldamento domestico, appare evidente come il Piano regionale di risanamento dell’aria, voluto dall’ex Governatore del Lazio Zingaretti, sia del tutto inadeguato: non sarebbe il caso dì cambiarlo o integrarlo?
“Ho sempre avuto forti riserve sulle attuali chiusure al traffico cittadino di Frosinone tramite ordinanze sindacali adottate in ragione del Piano regionale della qualità dell’aria, emanato dalla precedente amministrazione regionale guidata da Zingaretti. L’ente comunale è obbligato a rispettarlo, nella consapevolezza che tale provvedimento risolve solo parzialmente il problema delle polveri sottili nell’area della nostra città, creando inoltre disorientamento nella cittadinanza.
Porre sullo stesso piano una città come Frosinone, con uno scarsissimo ricambio d’aria dovuto alla particolare morfologia, perché collocata all’interno di una conca tra Monti Lepini e monti Ernici, e una città sul mare come può essere Latina, è veramente irragionevole. In ragione di ciò, ci stiamo attivando perché il piano possa essere integrato e modificato”.

Danilo Del Greco

Giornalista dei quotidiani online LaProvinciaFrosinone.it e TuNews24.it e del settimanale cartaceo Tu News, iscritto all'Ordine dei Giornalisti Professionisti dal 1997, ha lavorato a lungo presso il quotidiano Ciociaria Oggi, sia nell'edizione cartacea che web. Altre esperienze nel settore televisivo, radiofonico e dei free press. Ha frequentato corsi di specializzazione a Rimini (Web Marketing festival) a Milano presso Il Fatto Quotidiano e a Roma con Salvatore Aranzulla.