Frosinone, sparatoria allo Shake Bar: un fermato per omicidio
C’è un fermato per la sparatoria avvenuta ieri sera davanti allo Shake Bar di via Aldo Moro nel centro di Frosinone. Si tratta di un cittadino albanese di 23 anni.
Gli investigatori della sezione omicidi della Squadra mobile della Questura del capoluogo ciociaro lo hanno bloccato qualche ora dopo l’omicidio e il ferimento di altre persone. Intanto prende sempre più corpo la pista imboccata dal primo minuto dagli investigatori del questore Domenico Condello: uno scontro per il controllo delle piazze di spaccio e della prostituzione a Frosinone.
C’è, intanto, un nuova ricostruzione che ribalta completamente lo scenario della sparatoria mortale avvenuta ieri sera. A fornirla è stato l’esame delle immagini registrate dalla telecamere interne al locale e le ammissioni fatte dal 23enne arrestato nella notte dalla polizia con l’accusa di omicidio e triplice tentato omicidio. Il ragazzo ha raccontato che lui si trovava al bar con alcuni amici e che poco prima delle 19.30 è arrivato un gruppo di quattro connazionali con i quali si è accesa una discussione.
Ad estrarre la pistola e a fare fuoco, quindi, non sarebbe stato un componente del commando arrivato nel bar, ma uno del gruppo che già si trovava al suo interno. Una versione che avrebbe trovato pieno riscontro dall’esame delle immagini.
La vittima di 27 anni e gli altri feriti, di cui uno in gravissime condizioni all’Umberto I e uno al San Camillo, sono i componenti del gruppo arrivato nello Shake.
Agli agenti, il 23enne ha detto che la pistola non era la sua ma di uno del gruppo entrato nel locale ed al quale lui sarebbe riuscito a strappare di mano l’arma. Ma è una versione alla quale la polizia non crede e sulla quale sono in corso approfondimenti.
Intanto oggi in Prefettura di Frosinone, su richiesta del sindaco Mastrangeli, è stato convocato con urgenza un Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.