Regione Lazio, al via il bando ‘Donna, innovazione e impresa’
È stata presentata a Roma, la nuova misura della Regione Lazio “Donne, Innovazione e impresa” che promuove e valorizza l’imprenditoria femminile, attraverso il sostegno e lo sviluppo delle MPMI, per favorirne i percorsi di innovazione aziendale in coerenza con la Smart Specialization Strategy regionale.
All’evento hanno partecipato Roberta Angelilli, vicepresidente della Regione Lazio e assessore allo Sviluppo economico, al Commercio, all’Artigianato, all’Industria, all’Internazionalizzazione; Francesco Marcolini, presidente di Lazio Innova; Valentina Picca Bianchi, presidente Comitato Impresa Donna MIMIT e presidente Donne Imprenditrici Fipe.
«L’evoluzione delle imprese femminili negli ultimi anni mostra un netto cambiamento in atto nella partecipazione in generale delle donne al sistema produttivo nazionale. E se da un lato diminuisce la loro presenza nei settori tradizionali, aumenta invece in altri comparti, molti dei quali rientrano tra quelli più innovativi o comunque a maggior contenuto di conoscenza. Riteniamo sia fondamentale sostenere la capacità d’innovazione dell’imprenditoria femminile nella nostra regione anche attraverso questo nuovo bando, per rendere più competitivo l’intero tessuto produttivo del Lazio», ha dichiarato Roberta Angelilli.
«Si tratta di una misura importante per lo sviluppo e la crescita delle imprese guidate da donne, che sostiene l’adozione di innovazioni di prodotto, di processo e dell’organizzazione aziendale, attraverso cui cogliere le opportunità offerte delle nuove tecnologie per affrontare le sfide lanciate dalla continua evoluzione dei mercati. Un sostegno concreto che si affianca agli altri strumenti di supporto alle micro, piccole e medie imprese che stiamo gestendo e che andremo a incrementare nei prossimi mesi, per rendere ancora più competitivo il sistema produttivo del Lazio», ha sottolineato Francesco Marcolini.
«Incentivare l’imprenditoria femminile richiede un impegno collettivo da parte della società nel suo insieme. Sono entusiasta che anche la Regione Lazio si stia muovendo in questa direzione per rimuovere le barriere che impediscono alle donne di perseguire i propri sogni e realizzare il loro pieno potenziale. Solo grazie ad un impegno condiviso per l’uguaglianza e l’inclusione possiamo sperare di superare questa spaccatura e creare un mondo in cui si possa rafforzare il concetto di imprenditoria femminile, indipendentemente dal genere. Come dico sempre, siamo in un tempo buono e, in questo tempo non dobbiamo e non possiamo fermarci», ha spiegato Valentina Picca Bianchi.
Il nuovo bando 2024 mette a disposizione 5 milioni di euro da risorse del Programma FESR 2021-2027, e concede contributi a fondo perduto per un importo massimo di 145mila euro per ciascun progetto presentato da imprese femminili per l’introduzione di innovazioni di prodotto o di processo aziendale.
Ciascuna impresa femminile può presentare un solo progetto agevolabile riguardante la produzione di un bene o servizio nuovo o migliorato, che si differenzi in modo significativo rispetto a quelli già realizzati dall’impresa, ad esempio sul piano delle caratteristiche tecniche, dei componenti, dei materiali, del software incorporato, della facilità d’impiego, della semplificazione della procedura di utilizzo, della maggiore flessibilità o di altri elementi concernenti le prestazioni e le funzionalità.
Sono considerate imprese femminili: la lavoratrice autonoma; l’impresa individuale la cui titolare è una donna; la società cooperativa; la società di persone o lo studio associato in cui il numero di donne socie o associate rappresenti almeno il 60 per cento dei componenti della compagine sociale; la società di capitale le cui quote di partecipazione siano possedute in misura non inferiore ai due terzi da donne e da imprese femminili e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i due terzi da donne. Tale requisito aziendale dev’essere posseduto dall’impresa al momento della presentazione della domanda ed essere mantenuto per almeno tre anni dall’erogazione del contributo.
Le imprese devono essere iscritte al Registro delle Imprese o, in caso di lavoratrici autonome, essere titolari di partita IVA attiva alla data della domanda e almeno fino alla data di erogazione; avere una sede operativa (domicilio fiscale nel caso di lavoratrici autonome) nel Lazio, in cui realizzare il progetto e svolgere l’attività imprenditoriale beneficiaria del contributo al momento della presentazione della richiesta di erogazione.
Le imprese interessate possono presentare domanda online, tramite la piattaforma GeCoWEB Plus di Lazio Innova, dalle ore 12 del 23 aprile e fino alle ore 17 del 12 giugno 2024.
Nel Lazio la quota di imprese femminili sul totale delle imprese attive è pari al 24%; un dato leggermente superiore alla media nazionale (23%) e sotto la media europea (32%).
Il Lazio si posiziona terzo tra le regioni italiane come numero di imprese femminili, con 139.107 unità per la maggior parte concentrate a Roma e provincia (97.136). Si tratta di imprese attive perlopiù nel settore del commercio (27% del totale), in quello dell’Agricoltura (13%), nella ristorazione e alloggi (11%), nei servizi (11%). Ciò evidenzia come quello femminile sia un segmento produttivo meno “industrializzato”.
Il Lazio vanta la maggiore concentrazione (40,5%) di imprese femminili costituite come società di persone, ed è primo tra le regioni per incidenza delle imprese femminili in forma di società di capitale con il 42,4%.