Ruolo dell’Ater, Iannarilli risponde a Sebastianelli
Il Commissario straordinario, On. Antonello Iannarilli, risponde al candidato sindaco di Cassino del terzo polo, Giuseppe Sebastianelli, riguardo questioni inerenti il ruolo dell’Ater e di eventuali azioni da intraprendere.
“Le dichiarazioni del dott. Sebastianelli mi permettono di cogliere l’occasione, una volta di più, per spiegare ed illustrare – afferma il Commissario straordinario – lo status attuale dell’Ater di Frosinone. Dal mio insediamento lo scorso settembre, non ho mai perso opportunità per ribadire a gran voce quanto la situazione sia drammatica sotto numerosi punti di vista: dall’aspetto finanziario, a dir poco disastroso, alla gestione amministrativa, per non parlare delle condizioni del patrimonio immobiliare, della morosità spropositata e della piaga delle occupazioni abusive. Andiamo con ordine: per quel che concerne il disagio sociale che vivono molti utenti, aggravato dalla crisi economica in atto, mi preme sottolineare che rateizzare i debiti contratti con l’Ente, non soltanto è già possibile, ma la procedura è stata regolamentata ed aggiornata dall’attuale amministrazione nel pieno rispetto della normativa vigente – la L.R. 30/2002 e ss.mm.ii. – così da assicurare la massima tutela ai cittadini e all’Azienda. Come ho più volte ribadito, chi vuole regolarizzare la propria posizione ha tutte le possibilità per farlo e, anzi, è caldamente invitato a farlo. Legato a questo discorso c’è la riscossione a mezzo ruolo dei crediti mediante ingiunzione fiscale, autorizzata nei giorni scorsi dal MEF. Una scelta necessaria che assicurerà una normalizzazione dell’Azienda. Il discorso è chiaro: se da un lato è impensabile poter proseguire con una gestione amministrativa che permetta di perpetrare comportamenti illeciti e di arrecare danno all’Ente e, quindi, alla collettività; dall’altro è altrettanto irrealistico credere che, coloro i quali hanno accumulato debiti per cifre che arrivano anche a cinque zeri, continuino a godere di un beneficio che non dovrebbe più spettare loro. Si aggiunga a ciò, la prescrizione di legge secondo cui è imposta la decadenza dell’utente dopo tre mesi di inadempienza, ossia, la perdita dell’alloggio ed il conseguente sfratto”
“A causa delle lungaggini burocratiche e delle procedure farraginose l’Ater si trova nella posizione di non poter riscuotere i canoni che le spettano, né di poter rientrare in possesso dell’immobile che dovrebbe essere assegnato nuovamente ad una famiglia che ne ha bisogno. È evidente che l’urgenza di far rispettare i propri regolamenti sia un atto preliminare – prosegue Iannarilli – perché l’Ente possa adempiere al proprio ruolo di riferimento sul territorio e offrire il miglior servizio alla collettività, al contempo, è indispensabile che gli utenti assolvano ai propri doveri ed onorino i contratti sottoscritti. Il risultato diverrà, altrimenti, irraggiungibile. Riguardo l’argomento abusivismo, invece, è doveroso ricordare al dott. Sebastianelli che, innanzitutto, è la Regione ad occuparsi dell’emanazione delle leggi di sanatoria per condonare coloro i quali hanno occupato senza titolo un alloggio, negando la facoltà a chi legittimamente si trova in graduatoria di accedervi. Non è certamente nei poteri dell’Ater la possibilità di intraprendere una simile strada. Il nostro dovere è operare secondo la legge e garantire che le nostre azioni siano sempre rispettose dei principi di trasparenza, chiarezza ed efficacia previsti dalla norma. La situazione delle occupazioni abusive non è una problematica che riguarda unicamente l’Ater, è una questione che tocca da vicino anche le istituzioni e le autorità, poiché foriera di effetti di portata collettiva: favorire ed incoraggiare l’abusivismo significa dare modo a sacche di criminalità di insediarsi e di proliferare senza controllo, generando situazioni gravi e pericolose, quali quelle verificatesi nel Capoluogo nelle scorse settimane, ledendo i diritti e le libertà di coloro che invece ogni giorno vivono nella legalità e nel rispetto delle regole. In ultima istanza, in riferimento alla richiesta della riapertura di una sede nella città di Cassino, posso dire che l’opzione è già in fase di valutazione ed un’eventuale decisione dovrà tenere conto di diversi fattori, non ultimo, i costi. Ovviamente, se riuscissimo a riscuotere i 44 milioni di euro attualmente assenti dalle casse, potremmo immaginare una Ater molto più fattiva, presente in modo capillare nella nostra provincia, in grado di: rispondere con celerità ed efficienza a tutte le istanze dei cittadini, mettere a disposizione alloggi moderni e confacenti le attuali esigenze abitative e, finalmente, essere un esempio virtuoso che sia orgoglio per il nostro territorio. Stiamo lavorando affinché ciò si avveri, ma non possiamo essere soltanto noi a fare la nostra parte”.