Stellantis: la Commissione Sviluppo Economico del Lazio chiede chiarezza sul futuro di Piedimonte San Germano
La commissione Sviluppo economico del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Enrico Tiero di Fratelli d’Italia, ha richiesto all’unanimità a Stellantis di fornire chiarimenti sul futuro dello stabilimento di Piedimonte San Germano. Durante l’audizione odierna, convocata per fare il punto sulla situazione, sono emersi tre punti principali che verranno sottoposti al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso: la produzione di almeno un milione di auto all’anno in Italia, l’attenzione al piano industriale che non può prevedere solo l’elettrico per lo stabilimento del Lazio e la cassa integrazione straordinaria per le imprese dell’indotto.
La vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico, Roberta Angelilli, ha dichiarato: “Il 7 agosto ci sarà un tavolo con Stellantis convocato da Urso. Lo stesso ministro ha scritto una lettera all’azienda per chiedere garanzie precise sulla produzione di almeno un milione di veicoli, sulla componentistica e sull’occupazione. La Regione sta svolgendo un lavoro importante sulle infrastrutture, e ora abbiamo a disposizione 50 milioni di euro per il Consorzio industriale: si tratta di 39 progetti, di cui 8 riguardano la Provincia di Frosinone”.
Durante l’audizione, rappresentanti delle associazioni datoriali, tra cui Francesco Borgomeo (Unindustria), Nino Polito (Federlazio Frosinone) e Pasquale Perrone (Confimpreseitalia), hanno sottolineato l’importanza della manifattura per il Paese. “Un Paese senza fabbriche non ha prospettive, se perdi le industrie perdi Pil”, hanno affermato, chiedendo la creazione di una Zona Economica Speciale di filiera dedicata all’automotive. Hanno inoltre suggerito che per rilanciare lo stabilimento di Cassino sia necessario renderlo competitivo in termini di costi energetici e di ricerca, proponendo la creazione di un centro di ricerca in collaborazione con l’università.
I rappresentanti sindacali, tra cui Mirko Marsella (Fim Cisl), Donato Gatti (Fiom Cgil), Gerardo Minotti (Ugl Lazio), Maurizio Stabile (Fismic) e Francesco Giangrande (Uilm – Uil), hanno espresso preoccupazione ma anche fiducia nel futuro dello stabilimento, escludendo chiusure imminenti vista l’entità degli investimenti. Tuttavia, hanno sottolineato che il rilancio non può passare solo per l’elettrico, specie su auto di alta gamma come Stelvio, Grecale e Giulia, ma che è necessario includere anche la produzione di vetture ibride. È stata espressa particolare preoccupazione per la situazione delle aziende dell’indotto, dove la cassa integrazione scadrà a partire dalla fine dell’estate.
Raffaele Trequattrini, commissario del Consorzio industriale unico del Lazio, ha affermato: “Dobbiamo mettere le aziende dell’indotto nelle migliori condizioni per competere, creare le infrastrutture necessarie per attrarre nuovi investitori nel settore dell’automotive, partendo dai bisogni delle industrie”. L’assessore Angelilli ha proposto di creare un tavolo permanente a partire da settembre, “partendo da questa audizione, con sessioni dedicate ai vari aspetti e alle proposte emerse, invitando anche i tecnici”. Il presidente Tiero ha concluso: “C’è preoccupazione. La produzione è diminuita, meno di 16mila veicoli in sei mesi, dobbiamo remare tutti insieme nella stessa direzione e fare sistema”.