Provinciali, centrodestra verso il suicidio politico
Il vertice di Roma non risolve i dissidi interni al centrodestra rispetto alla scelta del candidato per la carica di Presidente della Provincia. Si andrà, a meno di colpi di scena dell’ultima ora, al muro contro muro. In campo restano i nomi di Riccardo Mastrangeli e Giuseppe Sacco.
Un caos generale, tutto frutto dell’odio tra Lega e FdI, figlio di questioni personali e non politiche. Che sfocia continuamente in una sorta di ‘celodurismo’ che non tiene minimamente presente l’interesse superiore della coalizione. Da ambo le parti si continua, quindi, a registrare una indisponibilità a definire un percorso unitario capace di portare il centrodestra a una nuova fase. Più matura rispetto al passato. Il punto è che nessuno, a cominciare dagli onorevoli Ottaviani e Ruspandini, sembra sia intenzionato a fare un passo indietro. Il caos totale potrebbe, pertanto, aprire a un liberi tutti, con più nomi in campo. Senza un candidato unico, sindaci e consiglieri avrebbero mano libera. A cominciare dai tanti amministratori di stampo ‘civico’ che di certo non rispondono a logiche di partito. Scenario che potrebbe avvantaggiare il centrosinistra. Di certo c’è che, così facendo, il centrodestra si avvia verso il suicidio. Con possibili conseguenze sulle regionali.