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Veroli, Papetti contesta l’abnorme aumento della Tari: “I cittadini andavano tutelati e aiutati”

“C’è grande preoccupazione nella popolazione di Veroli, fra i semplici cittadini come fra i commercianti, per l’aumento della Tari che l’Amministrazione Caperna ha deliberato, addirittura come primo atto al proprio insediamento. Siamo consapevoli del fatto che si tratta di un atto che si è reso necessario per adeguarsi alla normativa nazionale ma le perplessità sono tante”.

Lo ha dichiarato Cristiano Papetti, consigliere comunale di opposizione e dirigente provinciale di Fratelli d’Italia. Che ha poi aggiunto: “Ad iniziare dall’entità dell’aumento, pari ad un enorme 12% in più rispetto a quanto si è finora pagato: una crescita davvero esponenziale che metterà a dura prova i cittadini, già tartassati da imposte, tasse e balzelli vari e in molti casi, purtroppo, in grosse difficoltà economiche anche per arrivare alla fine del mese. Un aumento che a nostro avviso appare, ed è, eccessivo. L’Amministrazione comunale avrebbe potuto, e dovuto, trovare delle soluzioni per rendere meno oneroso l’adeguamento alla normativa. Si potevano, e dovevano, trovare strumenti di compensazione, ammortizzatori, da individuare anche insieme alle forze di opposizione, per attenuare l’impatto dell’aumento sulle tasche dei cittadini. 

Ma tant’è: il sindaco e la sua maggioranza hanno pensato bene di applicare subito il pesante balzello, approfittando anche del periodo estivo e festivo, tra ferie e feste, così da far passare quasi inosservato l’atto adottato. Ma l’intento non è stato centrato – ha concluso il suo intervento il dirigente provinciale di Fratelli d’Italia – dal momento che sono centinaia i cittadini che hanno da subito protestato e che ancora oggi chiedono un ravvedimento, una rimodulazione dell’aumento. Da parte nostra siamo molto preoccupati per l’impatto che questo 12% di aumento Tari avrà sull’economia cittadina, già in ginocchio dopo decenni di politiche miopi che mai hanno messo al primo posto i reali interessi dei cittadini”.