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Patrica, piano regolatore l’eterna incompiuta

 “Una delle grandi opere promesse per Patrica, e non realizzate, è senza dubbio il Piano Regolatore. Un piano che dovrebbe ridisegnare la città del futuro per offrire nuove occasioni di sviluppo. Ma, nonostante le promesse, è ancora tutto in alto mare”. Lo evidenzia Il direttivo del Comitato Civico “C’era una volta Patrica”

“Eppure fu proprio l’attuale sindaco a bocciare il Piano Regolatore (che era nella sua fase conclusiva) redatto dall’ex Sindaco Stefano Belli e subito dopo portato avanti dal suo successore Sindaco  Denise Caprara”.

“Preme ricordare che l’attuale sindaco Fiordalisio  (assieme ad altri ex amministratori) firmò il documento di sfiducia nei confronti dell’allora sindaco Caprara facendo cadere l’amministrazione eletta democraticamente dal popolo. La causa scatenante (per la quale fu commissariato il Comune), fu proprio il Piano Regolatore.  Ebbene, l’attuale sindaco, Lucio Fiordalisio, spese fiumi e fiumi di parole promettendo che, tra le priorità della sua amministrazione,  c’era, appunto, il nuovo Piano Regolatore. Così, per prima cosa, ha revocato l’incarico ai professionisti che, per anni, avevano lavorato alla stesura del Piano (e qui il primo danno di circa 45 mila euro). Poi ha dato incarico  ad architetti di fuori provincia, addirittura del Nord Italia (che, forse, neppure sapevano dove fosse Patrica). Ed ovviamente sono state pagate altre esose parcelle. Ma la cosa più assurda è che, sebbene siano passati tanti  anni e  il Comune abbia sborsato altri soldi per pagare i nuovi professionisti (ma chi li ha visti?) il Piano Regolatore è ancora al palo”.

“E’ evidente che la mancanza di questo strumento urbanistico crea un danno enorme al Paese perché impedisce l’accesso ai finanziamenti europei. Ma, al tempo stesso, impedisce insediamenti produttivi con gravi danni economici e la conseguente perdita di posti di lavoro. In altre parole, il nostro paese è sempre più ingessato. Ed ora che si avvicina la campagna elettorale ecco la sorpresa. Sì, miracolosamente si torna a parlare del Piano Regolatore, con gli amministratori impegnati a contattare  persone e società (in riunioni carbonare e lontano da occhi indiscreti!!!) , forse per qualche promessa (!!!)  o per avviare la sua campagna elettorale. Insomma, la storia si ripete, ma nel peggiore dei modi: perché è estremamente pericoloso fare promesse elettorali a pochi mesi dal voto e perché, nel frattempo, le casse comunali sono state svuotate a suon di parcelle per (inutili)  incarichi professionali. Lasciamo ai cittadini ogni riflessione nella certezza che, questa volta, le false promesse avranno le gambe corte”.