Frosinone, Brt e mobilità: il Psi invita ad ascoltare il grido d’allarme dei commercianti
“Il grido di allarme dei commercianti di via Marittima va tenuto in considerazione cercando di verificare possibili soluzioni. Essi hanno voluto sottolineare che con l’istituzione del senso unico verso il Campo Sportivo e De Matthaeis è cambiato tutto: il volume di affari è drasticamente diminuito, molti clienti abituali non si vedono più e il traffico non riesce a defluire come prima. Inoltre, i divieti di sosta hanno determinato l’elevazione di numerose multe, scoraggiando ancora di più. Una situazione che, qualora non si dovesse intervenire, potrebbe provocare chiusure di locali, licenziamenti di personale, spostamenti in altre zone”. Lo dichiarano Mateo Zemblaku, Segretario Psi Frosinone e Chiara Scarpino Schietroma, Vice Segretario Psi Frosinone
“Una situazione derivata dall’istituzione del senso unico per realizzare la corsia dedicata del Brt. Una condizione che conferma l’approssimazione delle strategie sulla mobilità, frutto di decisioni calate dall’alto senza rendersi conto dell’impatto che avrebbero avuto nei quartieri. Certamente non si può fare finta di nulla e lasciare la situazione alla deriva. Già il senso unico ha stravolto la viabilità e le abitudini, determinando anche il venir meno di tantissimi posti auto. Magari era preferibile andare sul posto, rendersi conto della situazione, parlare con i commercianti, invece di elevare multe a raffica. “Summum ius, summa iniuria”, recitava un proverbio latino. Per significare che un’applicazione troppo formale e letterale delle norme può produrre delle ingiustizie”.
“Il Psi ribadisce la propria posizione, favorevole ad una mobilità urbana alternativa, che però non penalizzi famiglie, studenti, quartieri e commercianti. Alcuni chiedono perlomeno l’inversione del senso unico. L’Amministrazione potrebbe valutare tale proposta”.
“Poi torniamo al punto già individuato dal nostro consigliere comunale (e vicesegretario nazionale del partito) Vincenzo Iacovissi. Vale a dire che il tracciato del Brt va individuato una volta per tutte e la Variante chiusa al più presto. Iacovissi ha ragione: se l’obiettivo dichiarato della previsione del Bus Rapid Transit è quello del collegamento veloce (10 minuti) fra due aree strategiche della città, la Stazione e De Matthaeis, allora vale la pena tornare al progetto originario, quello del “dritto per dritto”. Dalla Stazione a De Matthaeis direttamente. E viceversa. Ha scritto Iacovissi: “Ma una cosa appare evidente: le deviazioni previste sono tante (anzi, troppe) e producono una serie di effetti negativi. Intanto inevitabilmente rallenteranno i tempi di percorrenza del bus elettrico e mai si impiegheranno 10 minuti per effettuare il tragitto previsto. Il Bus Rapid Transit non è una circolare e quindi non può essere “inghiottito” nel traffico cittadino e costretto a un numero enorme di curve e deviazioni”.
“Inoltre, deviazioni e cambiamenti aumenteranno i malumori nei quartieri. Intanto però va data una risposta alle preoccupazioni e alle ansie dei commercianti (e delle loro famiglie) di via Marittima, che rischiano di chiudere le loro attività. Sarebbe il fallimento più grande. La mobilità cittadina deve tenere conto delle realtà sociali delle varie zone della città; e in tal senso, invertire il senso di marcia di Via Marittima in direzione Scalo (dal campo sportivo all’incrocio con Viale Europa) unitamente alla percorrenza da Piazzale Kambo, passando per Via Fontana Unica e Via Mola Vecchia, creerebbe una sorta di anello unidirezionale probabilmente più lineare rispetto ai sensi unici – opposti – presenti oggi su Via Marittima. Perché va benissimo programmare il futuro, a patto di non cancellare il presente”. Concludono Mateo Zemblaku e Chiara Scarpino Schietroma.