Salute – La scoliosi: come riconoscerla, prevenirla e curarla. Parola al dottor Francesco Salemme
Cos’è una scoliosi? Come si manifesta, chi ne soffre di più e come si cura? Per saperne di più abbiamo intervistato il dottor Francesco Salemme, specializzato in ortopedia e traumatologia.
Dottore, cos’è esattamente, in parole semplici, una scoliosi?
La scoliosi è una deviazione della colonna vertebrale che forma una “S” sul piano frontale. Tale deviazione quando associata ad una rotazione delle vertebre ci permette di distinguere gli atteggiamenti scoliotici (primo caso) da una scoliosi vera e propria. Quando le deviazioni avvengono sul piano laterale, si parla di ipercifosi o dorso curvo.
Quali sono le principali cause?
Sono due patologie ad etiopatogenesi incerta, ovvero, non c’è un’unica causa certa. Possono coesistere numerosi fattori che concorrono nello sviluppo di queste patologie. e possibili cause genetiche o ereditarie rappresentano solo una piccola parte.
I sintomi rivelatori?
La scoliosi e il dorso curvo non provocano dolore, quindi bisogna osservare le asimmetrie del corpo, in particolare del bacino e della gabbia toracica.
Come prevenire?
Per tale motivo tutte le bambine in età preadolescenziale, 8-10 anni, ed i bambini, 10-12 anni, andrebbero sottoposti ad una attenta valutazione della salute della propria schiena con una visita ortopedica o fisiatrica. Lo specialista in caso di necessità suggerisce al paziente una radiografia. Visita specialistica ed eventuale RX permettono di individuare precocemente le scoliosi e i dorso curvo, così da intervenire il prima possibile.
Quali sono le cure?
Va fatta una distinzione importante tra gli atteggiamenti scoliotici e le scoliosi vere e proprie (rotazione alla radiografia delle vertebre) ed i dorso curvo astenico (scarsa forza dei muscoli paravertebrali durante l’accrescimento) ed il dorso curvo cosiddetto rigido. Nel caso di atteggiamento scoliotico o dorso curvo astenico, una buona attività fisica di rinforzo ed un monitoraggio clinico nel tempo possono essere sufficienti ad impedire lo sviluppo della patologia. Nel caso di scoliosi vera e dorso curvo rigido bisogna fare delle precisazioni.
La scoliosi riconosce tre gradi di severità:
– lieve (fino a 20° Cobb)
– moderata (tra 20 e 40° Cobb)
– severa (oltre i 40 gradi Cobb)
Nel primo caso, attività fisica e monitoraggio possono essere sufficienti. Nel secondo caso si rende necessario l’utilizzo di busti o corsetti specifici e monitoraggio fino al termine di crescita. Nel terzo ed ultimo caso bisogna intervenire chirurgicamente. Considerazione analoga va fatta per il dorso curvo. La cifosi dorsale fisiologica, ossia nella norma varia tra i 20 ed i 45°. Nelle situazioni di ipercifosi (oltre i 45°) correggibili, possono essere sufficienti esercizio fisico e/o corsetti idonei, nelle ipercifosi irriducibili si rende necessario l’intervento chirurgico.
Quali conseguenze può portare se non curata? E’ dolorosa? E’ invalidante socialmente e professionalmente?
La scoliosi dell’adolescente di norma non è dolorosa. Se non trattata adeguatamente può in età adulta essere dolorosa ed invalidante, poiché determina alterazione degli spazi normalmente esistenti tra una vertebra e l’altra e una deformazione progressiva delle articolazione vertebrali con rigidità muscolari.
Le scoliosi lievi e moderate, anche in età adulta, non comportano significative limitazioni funzionali e per tale motivo sono da considerarsi poco o nulla invalidanti. Le scoliosi severe, soprattutto se non operate, comportano limitazioni funzionali della colonna vertebrale e spesso difficoltà respiratorie legate alla deformità della gabbia toracica con riduzioni a volte significative della capacità respiratoria. In termini di invalidità civile, alle scoliosi severe, operate e non, viene riconosciuta una percentuale che di solito oscilla tra il 45 ed il 55%. Tale valutazione fa capire in modo chiaro quanto possa influire una scoliosi severa sulla vita quotidiana di una persona.

LA SCHEDA – Dottor Francesco Salemme
Nato a Pozzuoli il 24 aprile 1972, si è laureato in medicina e chirurgia nel 1998 e si è specializzato in ortopedia e traumatologia nel 2003. Durante la specializzazione si è occupato nello specifico di ortopedia pediatrica. Attualmente è in servizio presso la Asl Napoli 1 Centro, Dsb 33, con un ambulatorio dedicato alle patologie vertebrali. È stato in servizio presso l’ospedale CTO di Napoli dal 2004 al 2023, dove si è occupato di traumatologia e chirurgia vertebrale. Da circa dieci anni si interessa di medicina rigenerativa (prp, cellule staminali e mesenchimali).



