Oggi l’ultimo atto ufficiale del presidente Coni Malagò
L’omaggio del presidente della Fondazione Premio Biondi, Luigi Canali: “E’ una figura che ha segnato un’epoca nello sport italiano”
Fa notizia in questi giorni l’addio al Coni di Giovanni Malagò, già noto da circa un mese, ma sul quale si sono registrate polemiche poiché all’arcinoto dirigente dello sport nazionale, reduce da un periodo d’oro pieno di soddisfazioni e di medaglie, non è stata concessa alcuna proroga.
In queste ore si narra, ad attualizzare ulteriormente l’addio di Malagò, la sua ultima missione come presidente del Coni: oggi a Losanna si tiene la “presidential handover ceremony”, cioè il passaggio delle consegne al vertice del CIO fra Thomas Bach e Kirsty Coventry. Malagò lascerà giovedì prossimo l’incarico quale presidente del Coni ma resterà comunque membro effettivo del CIO fino al 2029 e nella giunta del Coni con diritto di voto.
I candidati alla sua successione sono otto: Duccio Bartalucci; Franco Carraro; Luciano Buonfiglio; Mauro Checcoli; Carlo Iannelli; Pierluigi Giancamilli; Giuseppe Macchiarola e Luca Pancalli.
Sull’addio di Malagò si registra su “Pantarei”, l’editoriale della Fondazione Premio Antonio Biondi con sede a Morolo, un messaggio indirizzato direttamente a Malagò dal presidente della fondazione, Luigi Canali.
Canali, personalità romana di rilievo nel mondo del sindacato e già consigliere regionale del Lazio, ma originario di Morolo, centro ciociaro con il quale ha sempre mantenuto una presenza costante e dove svolge un’importante attività culturale, non ha peli sulla lingua rispetto all’addio di Malagò che, evidentemente, non condivide affatto.
Ecco il testo: “Il tempo corre, ci travolge e, spesso, ci lascia un vuoto incolmabile. Ne sono certo, è il sentimento che provi lasciando quell’incarico che hai amato e onorato, come nessuno, per dodici fantastici anni. La fine della tua presidenza parla senza polemiche, senza astio e senza recriminazioni, i risultati ottenuti sono lì, sotto gli occhi di tutti, dei critici astiosi, dei politici inconcludenti, di quei burocrati che hanno lavorato nell’ombra per negarti anche una proroga olimpica che era dovuta, per opportunità internazionale, per terminare un lavoro ormai agli sgoccioli…
Quello che avviene nei tuoi confronti mi lascia basito, anche se ormai sono poche le cose che mi sorprendono, ma questa campagna sotterranea e plateale allo stesso tempo che si è accanita senza alcuna ragione reale o concreta nei tuoi confronti, mi lascia l’amaro in bocca e uccide un altro pezzetto di quella speranza per il futuro, ormai ridotta al lumicino.
Mi dispiace, per tutti noi è una perdita di esperienza e saggezza che non sarà facile sostituire, ma ancora una volta hai dimostrato di che pasta deve essere intrisa una persona che rispetta e onora le istituzioni.
Sono certo che qualunque incarico o qualunque attività vorrai intraprendere sarà sempre un successo di capacità e umanità“.



