Provinciali, l’affondo di Abbatecola: nel mirino Salera e le scelte suicide del centrodestra
“Mi sembra che il risultato dell’elezione a Presidente della Provincia del sindaco Di Stefano (a cui vanno comunque gli auguri di buon lavoro) abbiano certificato una serie di realtà inconfutabili”. È una profonda analisi politica, quella di Angela Abbatecola, portavoce di Fdi Cassino. Che non riguarda solo i suoi avversari politici, ma anche alcuni colleghi di partito che hanno deciso di sostenere il sindaco di Arce Luigi Germani.
“La prima cosa – evidenzia – è che è suonata la campanella dell’ultimo giro per il sindaco Salera; una campanella triste per lui, visto che non c’è nessuna staffetta a sostenerlo. La sconfitta di Germani – un’operazione strategica da lui fortemente voluta – è un vero boomerang per chi, come il sindaco di Cassino, ha fatto il classico passo più lungo della gamba. E se finora poteva trincerarsi su un inesistente consenso della Città alla sua Amministrazione, stavolta è stata certificata la frattura insanabile di una maggioranza senza capo né coda, politicamente in affanno, amministrativamente imbelle e dal respiro ormai cortissimo. Quelli che dovevano essere i Pretoriani del Sindaco-Principe si sono rivelati… tali, accoltellandolo sul più bello”.
“Da tempo tutti vedevano le enormi crepe che si erano aperte a Piazza De Gasperi, e non bastavano le affannate giustificazioni torve e sovietiche per mettere la polvere sotto il tappeto. Capisco che l’ispirazione è quella dell’URSS degli ultimi anni, in cui si erano selezionati ceppi di raffreddore talmente potenti da causare la fine di Breznev, Andropov e Cernenko: ma qui si esagera! La divaricazione del Palazzo d’Inverno in almeno 4 fazioni è ormai pubblica, e sono proprio curiosa di assistere allo scenario delle Regionali, tant’è che mi sono già rifornita di pop-corn. Aggiungiamo le evidenti velleità della Presidente del Consiglio per sostituire Salera e il problema non da poco di un Maccaro che ambisce alla Pisana, e sinceramente l’unica cosa da consigliare al sindaco è di evitare alla città un anno e mezzo di governicchio, e di stanare i suoi “traditori” andando subito alle urne: magari ci eviteremo 18 mesi di sofferente agonia politico-amministrativa”.
“La seconda realtà, documentata dai numeri, è che il Centrodestra, se avesse fatto della sua unità un valore autentico, avrebbe stravinto queste elezioni. Fermo restando che probabilmente questo è il risultato di quell’ “inquinamento politico” da salita sul carro dei vincitori di soggetti buoni per tutte le stagioni e per tutte le collocazioni di cui ho già parlato, ed ecco che certe operazioni, invece di essere ‘pragmatiche’, rischiano di diventare consociative. Su questi temi (Cassinati e Provinciali) credo sia opportuno avviare una riflessione immediata, anche per l’incombente campagna elettorale regionale. Il ‘duropurismo’ è sicuramente finito, ma i valori e gli ideali no. Su questo dovremmo concentrarci, oltre che sulla difesa del nostro territorio”.