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Edilizia, Massaro traccia il bilancio. E la rotta per il futuro

Pnrr, bonus edilizi, nuovo codice degli appalti, il mondo dell’edilizia tra passato e futuro. Tutti i dati provinciali, regionali e nazionali sono illustrati, unitamente alle proposte del sistema Ance, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta presso la sede di Unindustria a Frosinone. A fare il punto della situazione,  il presidente di Ance Frosinone, cavalier Angelo Libero Massaro. E annuncia una manifesto che verrà presenta ai candidati alle prossime elezioni regionali, caratterizzato da molteplici tematiche.

“Assistiamo  – ha esordito Massaro – ad una fase di vigorosa ripresa del settore dell’edilizia sviluppatasi nel periodo 2020 – 2022, grazie ovviamente alle misure straordinarie introdotte per fronteggiare la pandemia. I prossimi anni  – ha aggiunto – saranno caratterizzati da investimenti importanti e da interessanti prospettive per l’industria delle costruzioni della nostra Provincia e per la sua lunga filiera. Questo appuntamento è l’occasione per osservare con lucidità e puntualità, ma anche con prudenza, la complessa evoluzione del mercato, della politica e delle normative, locali, nazionali ed europee. La nostra Associazione, in rappresentanza delle Imprese di costruzioni della Provincia (fondamentale tessuto produttivo caratterizzante la Ciociaria tutta)  sarà in prima linea per accompagnare e sostenere l’iniziativa imprenditoriale e lo sviluppo del territorio, in un dialogo costante con le Istituzioni, gli Enti Economici, le Università e le Organizzazioni Sindacali”.

La situazione nazionale

Un passaggio lo ha riservato ai dati nazionali. “Secondo le recenti previsioni dell’Istat per il biennio 2022-2023 – ha argomentato –  il PIL italiano è stimato crescere a ritmi ancora sostenuti nel 2022 (+3,9%) per poi rallentare significativamente nel 2023 (+0,4%). La crescita risulta trainata dalla domanda interna, soprattutto nella parte degli investimenti (+10% per il 2022) e tra i settori produttivi spicca l’importante contributo fornito dalle costruzioni, che hanno svolto un ruolo trainante per l’economia italiana e più che mai per la Provincia di Frosinone. Gli investimenti in costruzioni segnano un +12,1% rispetto al 2021, trainati, in particolare, dalla manutenzione straordinaria abitativa (+22% rispetto al 2021), sostenuta dagli incentivi per la ristrutturazione e riqualificazione del patrimonio abitativo. L’Istat, nel quadro previsivo per il 2023, attribuisce ancora al settore delle costruzioni il principale ruolo di traino dell’economia, grazie alla realizzazione degli investimenti pubblici legati all’attuazione del PNRR. Anche per il comparto delle opere pubbliche la stima per il 2022 risulta positiva (+4% su base annua) ma più contenuta, rispetto alle previsioni iniziali, in considerazione del persistere delle tensioni sui prezzi di materie prime ed opere del PNRR. Per il 2023 si prevede un livello di investimenti ancora molto elevato benché in ridimensionamento del -5,7%  Gli ultimi dati disponibili dell’Agenzia delle Entrate danno ancora evidenza di un mercato immobiliare in crescita, sebbene in rallentamento rispetto alla fase espansiva cominciata nel terzo trimestre 2020”.

Lavori pubblici sotto la lente

Massaro ha anche tracciato un bilancio relativo ai lavori pubblici.   “Per quanto attiene ai lavori pubblici – ha fatto notare  –  nei primi dieci mesi del 2022 i bandi di gara mostrano una significativa accelerazione in termini di importi banditi, dopo la battuta di arresto registrata lo scorso anno, in parte legata al valore record di confronto raggiunto nel 2020 (circa 38mld). Il 2022 promette traguardi ancora più rilevanti: nei primi 10 mesi dell’anno, con 47,1 mld di valore complessivamente bandito, risulta già abbondantemente superato l’ammontare dell’intero anno pandemico (32mld). Questo exploit è sicuramente legato al PNRR e alle iniziative ad esso collegate, spesso di valore rilevante, che trainano la crescita degli importi”.

L’andamento del mercato

Aumento dei prezzi, incentivi fiscali per la riqualificazione del patrimonio edilizio, crescita del mercato immobiliare: sono questi – ha sottolineato – i fattori che muovono un mercato che ha registrato oltre 232 miliardi di investimenti nelle costruzioni nel triennio 2020-2022, 91 in più rispetto al 2019 – anno pre Covid – con uno sviluppo del 20,4% nel 2021 e del 14,9% nel 2022; tradotto in posti di lavoro, sono 460 mila in più nel 2022 rispetto al 2019, mentre l’apporto sul Pil dato dalle costruzioni sale al 13,9%: il più alto in Europa e il secondo fra i paesi occidentali  Come sottolinea il Cresme, il 2023 sarà un anno di transizione, caratterizzato da una frenata generale, ma ancora con dati positivi: si attende ancora una fase di crescita in cui si oscilla tra il -9% delle riqualificazioni residenziali e il +41,7% delle nuove opere pubbliche”.

I dati provinciali e regionali

Come noto – ha proseguito to il presidente dell’Ance – il settore delle costruzioni, rappresenta un pilastro dell’economia e del PIL della Provincia di Frosinone. Grazie alle dinamiche suindicate i dati registrati dalla Cassa Edile di Frosinone sono superiori alla media nazionale con oltre 84 milioni di euro di massa salari denunciata; oltre 8000 lavoratori per 1400 Imprese. Dinamiche promosse anche dagli interventi del Governo che è intervenuto per favorire l’applicazione del CCNL di settore.  Nell’ambito degli investimenti collegati al PNRR ed ai processi di ristrutturazione incentivata dei fabbricati, nel territorio Provinciale si prospetta la possibilità di sviluppare importanti interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico, di edilizia scolastica, interventi infrastrutturali e di valorizzazione. A un anno e mezzo dall’avvio del PNRR, che vede il settore delle costruzioni coinvolto nella realizzazione di 108 miliardi di euro di investimenti (circa la metà del Piano), la programmazione e ripartizione dei fondi è quasi completa. Ad oggi, 96 miliardi, pari all’89% delle risorse destinate ad interventi di interesse del settore delle costruzioni, risultano allocati ai territori. Per il Lazio  risultano collocati 7 miliardi di euro”. 

Il Ministero della Cultura ha già stanziato circa 8 milioni a valere sui fondi PNRR per i progetti di attrattività dei borghi, valorizzazione parchi e giardini storici, sicurezza sismica luoghi di culto etc. proposti dai Comuni della Provincia di Frosinone. Ovviamente su questo fronte molto dipenderà proprio dalla capacità e maturità delle proposte progettuali che il territorio sarà in grado di produrre, considerando che in tutto il Lazio il medesimo Ministero ha finanziati opere per 158 milioni di euro. Importanti investimenti sono programmati per l’area frusinate anche dal Consorzio industriale del Lazio per circa 40 milioni di euro. Rilevanti per le Imprese edili di Frosinone gli investimenti per il Giubileo 2025. Si tratta di un primo gruppo di 87 interventi.  Dei quali 32 progetti di riqualificazione e valorizzazione, altri 23 relativi ad accessibilità e mobilità, 8 dedicati al capitolo accoglienza e partecipazione e 24 per ambiente e territorio – per un 1 miliardo di fondi giubilari e 1,8 miliardi di risorse complessive, a cui si aggiungono ulteriori 500 milioni di euro che riguardano invece i 335 interventi già definiti con fondi Pnrr, per la realizzazione del Piano “Caput Mundi”.

Caro materiali e revisione prezzi

“Persistono le tensioni sui mercati delle materie prime – ha avvertito – e le conseguenze sui prezzi dei materiali. Gli indicatori a nostra disposizione mostrano timidi segnali di discesa per le materie plastiche e per il legno, mentre continuano ad aumentare i prezzi degli altri materiali da costruzioni, sebbene in rallentamento rispetto agli eccezionali livelli dello scorso anno. La situazione è, comunque, ancora preoccupante. La Legge di bilancio ha confermato il sistema di revisione prezzi con l’obiettivo di fronteggiare gli aumenti eccezionali dei prezzi anche per le procedure di gara avviate dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023. A tale scopo, è previsto l’obbligo per le Regioni di procedere nel 2023 ad un nuovo aggiornamento dei prezzari regionali, da attuare entro il 31 marzo 2023. In caso di inadempienza l’aggiornamento sarà effettuato entro i successivi 15 giorni dalle competenti articolazioni territoriali del Ministero delle Infrastrutture. Purtroppo, la mancanza di un sistema automatico di adeguamento dei prezzi rischia di pregiudicare molti appalti in corso d’opera a scapito sia delle aziende, che potrebbero legittimamente recedere dai contratti di appalto per eccessiva onerosità sopravvenuta, sia lo Stato che si troverebbe con uno strascico di opere incompiute, prima tra tutte quelle del PNRR”.

Gli effetti dei superbonus

“Il Superbonus – ha sottolineato – ha svolto e continua a rappresentare un importantissimo volano di crescita. Ha dimostrato di essere una misura efficace rilanciando l’economia, dopo la crisi pandemica e il settore delle costruzioni, dopo una crisi ultra decennale.  Gli interventi di Superbonus asseverati arrivano a fine anno 2022 a 359.440 per un totale di investimenti pari ad 62.493.729.809,17 euro (62 miliardi). Nella classifica delle regioni per intensità di utilizzo dell’incentivo del superbonus ogni 100mila edifici, il Lazio si colloca al secondo posto dopo il Veneto: il 3,5 per cento degli edifici regionali esistenti è oggetto di lavori a valere sul superbonus.  Nel Lazio al 31 ottobre 2022 sono stati avviati 28.229 cantieri per 5,080 miliardi di euro. Dei cantieri aperti nella regione, ben il 66 per cento si trova a Roma e provincia. Dall’avvio del provvedimento fino al 31 ottobre 2022 risultavano ammessi a detrazione nel Lazio 5,1 miliardi di euro, di cui 1,5 nel 2021 e 3,6 nei primi 10 mesi del 2022, pari al 9,2% del totale nazionale (326.800 cantieri e 55 miliardi di investimenti attivati pari a 60,5 miliardi di detrazioni). Ma quanto costa realmente il Superbonus allo Stato? Secondo il dossier del Centro Studi ANCE se lo Stato spende 57 miliardi di euro per i bonus, incassa direttamente 26 miliardi, cioè il 47% della spesa complessiva. Il costo a carico dello Stato è quindi pari al 53%. In altre parole, per ogni miliardo speso dallo Stato, il costo effettivo è pari a 530 milioni di euro, mentre 470 milioni rientrano sotto forma di maggiori entrate. Una spesa aggiuntiva di un miliardo di euro in costruzioni genera sul sistema economico una ricaduta complessiva di 3,513 miliardi di euro e produce un incremento di 15.555 unità di lavoro di cui 9.942 nel settore delle costruzioni e 5.613 nei settori collegati.

I rischi nella modifica del codice degli appalti

“Nella seduta del 16 dicembre scorso – ha aggiunto Massaro – il Consiglio dei Ministri ha approvato in via preliminare il Codice appalti che verrà trasmesso alla Conferenza delle Regioni e al Parlamento. Una riforma attesa ma pericolosa, alla luce delle scadenze collegate al PNRR. Sull’impianto normativo pesa il mancato coinvolgimento delle organizzazioni maggiormente rappresentative e quindi di ANCE ma anche degli Organi rappresentativi delle professioni tecniche. Lo scorso 18 gennaio a Roma abbiamo incontrato con i vertici di ANCE il Ministro Salvini per individuare soluzioni condivise e coerenti con le esigenze del Paese. L’introduzione di nuove procedure nel pieno dell’attuazione degli investimenti PNRR, caratterizzati da forti ritardi, risulta estremamente rischiosa”.

La pericolosità della direttiva comunitaria sull’efficienza energetica

“La proposta di direttiva europea con le nuove regole sull’efficienza energetica degli immobili – ha continuato – doveva approdare il 24 gennaio ma probabilmente slitterà ad inizio febbraio, l’obiettivo è arrivare in marzo al voto finale su un testo che costituisca la posizione negoziale dell’Europarlamento in vista della trattativa con il Consiglio.  Il pacchetto fa parte della politica ambientale che punta alla riduzione della Co2 del 55% entro il 2030. Gli edifici, quindi, dovranno consumare poca energia, essere alimentati da fonti rinnovabili e non dovranno emettere in loco emissioni di carbonio da combustibili fossili.  Purtroppo in Italia ma, del resto, in tutta l’area UE, i consumi di energia in edilizia rappresentano una quota molto importante nel bilancio energetico (circa 40%).  Nel nostro Paese, su 12,2 milioni di edifici residenziali, oltre 9 milioni non sono in grado di garantire le performance energetiche indicate dalle nuove direttive e soprattutto nei tempi brevi previsti dall’orientamento comunitario.  In tale quadro, l’applicazione di una normativa di questo tipo che non tenga conto delle specificità e del patrimonio storico-architettonico del nostro Paese avrebbe un impatto negativo anche sul valore di compravendita dei fabbricati. L’impatto sarebbe particolarmente pesante per un territorio come quello della Provincia di Frosinone, in cui vi è una elevata presenza di borghi ed abitazioni vetuste, realizzati antecedentemente alle prime norme sul risparmio energetico e sulla sicurezza sismica. Zona in cui, peraltro, si registra già oggi un decremento dei valori di compravendita determinato dalla scarsa attrattività del territorio. In Provincia di Frosinone si registra un sostanziale decremento del valore degli immobili. Tutte le aree territoriali provinciali presentano indici in calo, con il minimo di -5,2% sulla Bassa Ciociaria e il massimo di -9,0% su Valle dei Santi – Aurunci, per una media provinciale di -6,4% , con una quota zione media di 932 euro al metro quadro” 

Prospettive e proposte

 “Sul PNRR gli Enti locali devono essere sensibili ed attivarsi per produrre progetti per il territorio su cui siamo aperti alla massima collaborazione. Sull’attuazione del PNRR peserà anche la difficoltà nel reperimento di manodopera.  In tema di aumento dei prezzi e dei materiali faccio un appello agli Enti locali affinché entro la scadenza del 31 gennaio presentino la richiesta di accesso al Fondo nazionale per acquisire le risorse necessarie a ristorare le Imprese, che hanno affrontato costi esorbitanti e che stanno ancora aspettando di incassare 5 miliardi per l’adeguamento prezzi. Va introdotto un sistema di adeguamento prezzi snello ed automatico, valutando la possibilità di rimodulare l’attuazione del PNRR alla luce dei maggiori costi per la realizzazione delle opere previste nel piano di ripresa e resilienza.  In merito al nuovo codice degli appalti apprezziamo lo sforzo che ha portato all’inserimento nell’elaborato normativo di una clausola sulla revisione prezzi, del principio del risultato, dei principi di legalità, trasparenza e concorrenza ma vi sono delle contraddizioni da chiarire e serve un periodo transitorio ovvero uno slittamento della sua entrata in vigore. Lo shock della riforma normativa può bloccare gli ingenti investimenti del PNRR, come avvenuto con l’introduzione del codice degli appalti nel 2016. Un appello in tal senso – ha affermato – è rivolto ai Deputati e Senatori del nostro territorio che operano all’interno delle Commissioni competenti in materia di lavori pubblici.  Sul superbonus ritengo che sia un atto di responsabilità favorire lo smaltimento di tutti i crediti d’imposta per evitare il blocco dei cantieri ed il fallimento di quelle Imprese che hanno investito su questi interventi. Il sistema bancario anche attraverso le garanzie SACE deve supportare questo processo. L’esigenza di lavorare ad una proposta strutturata di incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici deve essere una priorità, anche alla luce della proposta di direttiva comunitaria sul consumo energetico. Grazie alla direttiva abbiamo l’occasione per introdurre un vero piano strutturale per la riqualificazione degli immobili del nostro Paese ma per farlo occorre una politica strutturale e risorse adeguate per le famiglie”.

Attraverso la nostra Associazione che rappresenta i Costruttori Edili della Provincia di Frosinone, oltre a supportare le aziende edili associate con specifici servizi, ci apprestiamo a promuovere progetti di comunità energetiche e processi di digitalizzazione aziendale. In tale quadro investiremo anche sui nostri Enti Cassa Edile ed ESEF – CPT, che rappresentiamo e gestiamo unitamente alle Organizzazioni sindacali, con l’obiettivo di potenziare il sostegno a Imprese e lavoratori nel percorso sfidante che ci attende. Invito tutti gli imprenditori a mettersi in contatto con gli uffici della nostra Associazione Imprenditoriale per avere aggiornamenti e prospettive di collaborazione. Infine, in rappresentanza dell’industria delle costruzioni ci apprestiamo a presentare il nostro manifesto ai candidati per le prossime elezioni regionali caratterizzato da molteplici tematiche: poteri urbanistici dei comuni; norme in materia urbanistico – edilizia e semplificazione procedure; rigenerazione urbana; paesaggio aree naturali protette; architettura sostenibile e bioedilizia; commercio”.