Regionali, Pompeo punta su 7 punti programmatici per essere più vicini al territorio
Dalla sanità al lavoro passando per l’ambiente, lo sviluppo economico e la revisione sulla legge delle Province, senza dimenticare un processo interno di riforma del Partito Democratico che punti alla valorizzazione degli amministratori locali e torni a parlare il linguaggio della concretezza.
Sono questi i capisaldi del programma che Antonio Pompeo, candidato al Consiglio regionale del Lazio, ha illustrato nel corso degli appuntamenti che ha tenuto sul territorio in questo mese di campagna elettorale. Argomenti, però, che per lui sono noti dal momento che li ha affrontati, nel ruolo di presidente di Provincia, presidente dell’Unione Province del Lazio e sindaco di Ferentino, in questi ultimi anni di attività amministrativa.
“Nei miei due mandati da presidente della Provincia, e nel contempo di sindaco della mia città – sottolinea Pompeo – ho avuto l’onore e l’opportunità di rappresentare i 91 Comuni e, al contempo, di conoscerne da vicino criticità, situazioni emergenziali, potenzialità e risorse da esportare e valorizzare. Ecco perché, in un certo senso, non è stato difficile per me individuare quelle che sono le priorità della nostra provincia e quali linee direttrici un ente fondamentale come la Regione deve seguire per sostenere questa parte del Lazio. In cima alla mia agenda non posso non mettere sanità e ambiente: per il primo, nonostante il grande lavoro portato avanti in questi anni dall’assessore regionale D’Amato, oggi nostro candidato presidente, c’è ancora molto da fare, a cominciare dal potenziamento dei Pronto soccorso e dall’abbattimento delle liste di attesa per una sanità a misura di paziente, che ne garantisca prima di tutto la dignità. I cittadini della provincia di Frosinone devono potersi curare sul territorio e non alimentare un intollerabile ‘turismo ospedaliero’ con costi elevati e difficoltà logistiche fin troppo evidenti”.
Subito dopo uno degli argomenti più delicati e urgenti da affrontare: l’ambiente. “Dopo la firma dei protocolli – sottolinea Pompeo – è ora che la nostra Valle del Sacco, un tempo bellezza naturale oggi una vera e propria bomba ecologica, veda la messa in opera della bonifica, così come devono essere ripristinati tutti gli altri siti inquinati del nostro territorio. E ancora: ripensare i rifiuti come una risorsa anziché un male da interrare; restituire le deleghe alle Province che sono l’ente di riferimento del territorio e ‘Casa dei Comuni’ – cosa che ho potuto dimostrare in questi anni, superando di gran lunga i limiti imposti dalla legge 56/2014 e facendo sempre scelte coraggiose, che sono andate al di là delle strette competenze e funzioni -; dotare il territorio di infrastrutture materiali e immateriali per renderlo attrattivo e connesso a 360 gradi”.
Accanto a tutto questo, però, Pompeo ritiene imprescindibile un’azione riformatrice del Partito Democratico che valorizzi il lavoro degli amministratori locali e torni a parlare il linguaggio della concretezza.
“Un progetto chiaro che risponde alle necessità primarie di un territorio vasto, eterogeneo e geograficamente multiforme come quello della provincia di Frosinone. Ma soprattutto interventi mirati e diretti al miglioramento della qualità della vita per la quale siamo ancora nella parte bassa delle classifiche. É per questo che ho accettato di partecipare a questa sfida: il mio lavoro è sempre stato improntato a raggiungere risultati per il bene di questa provincia e continuarlo a un livello istituzionale più alto e più incisivo su temi fondamentali per la comunità, è un dovere che sento come amministratore e come cittadino”.