Sanità

L’Oms: “Disabilità uditiva per oltre 2 miliardi e mezzo di persone entro il 2050”

Per l’ottavo anno consecutivo, Udito Italia ha celebrato il ‘World Hearing Day‘, il più grande evento di sensibilizzazione sul tema della salute uditiva.  Si sono riuniti a Roma, presso la sede del ministero della Salute, rappresentanti delle istituzioni, medici specialisti, operatori sanitari, ricercatori, associazioni e imprese, per una lunga maratona promossa per diffondere in Italia il messaggio dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), che negli ultimi anni ha lanciato un vero e proprio grido d’allarme sulla diffusione dei disturbi uditivi.

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A questo scopo, ogni anno il 3 marzo viene celebrato il ‘World Hearing Day’, evento che coinvolge centinaia di Paesi in tutto il mondo e che quest’anno è incentrato sull’importanza di diffondere primariamente consapevolezza e, soprattutto, prevenzione, per mantenere in salute l’udito.

IL MANUALE E L’IMPORTANZA DELL’INFORMAZIONE SULLA SALUTE UDITIVA

‘Ear and hearing care for all! Let’s make it a reality’, ‘Un udito sano per tutti! Facciamo in modo che diventi realtà’, esortano gli esperti di Ginevra, che oggi hanno presentato al mondo il ‘Traning Manual, primary ear & hearing care’, manuale di formazione con l’obiettivo di richiamare l’attenzione degli operatori sanitari di primo livello, a partire da medici di base, verso i bisogni delle persone con disabilità uditiva. Un tema che sta molto a cuore all’Oms, che sottolinea l’importanza dell’informazione sul tema della salute uditiva.

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La diminuita capacità di sentire impatta profondamente nella vita delle persone che perdono la capacità di comunicare con gli altri e nei bambini ritarda la capacità di sviluppare il linguaggio. Ciò provoca frustrazione e isolamento sociale soprattutto negli anziani. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, oltre un miliardo e mezzo di persone convivono con una qualche forma di disabilità uditiva, 430 milioni in forma invalidante. Una cifra che potrebbe salire a oltre 2 miliardi e mezzo nel 2050, di cui oltre 700 milioni in forma invalidante.

Ciò si traduce in costi per l’economia globale di 980 miliardi di dollari all’anno che comprendono le spese del settore sanitario (escludendo i dispositivi acustici) e i costi sociali, come il supporto educativo e la perdita di produttività. Negli ultimi anni, l’allarme maggiore riguarda la sempre crescente esposizione al rumore, soprattutto negli ambienti ricreativi. Tutto questo ha portato l’Oms a prevedere che oltre un miliardo di giovani nel mondo potrebbe essere a rischio di perdita dell’udito a causa di abitudini di ascolto non sicure.

la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it