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Cassino, truffa sisma bonus: tre misure cautelari

Disposto il sequestro per abuso edilizio di un complesso immobiliare del valore stimato di 26 milioni di euro e il sequestro preventivo di circa 3 milioni di euro. L’operazione è stata eseguita dalla guardia di finanza a contrasto della corruzione, del peculato e dell’autoriciclaggio, nonché della truffa e dell’indebita percezione di erogazione pubbliche derivanti dal cd “sisma bonus acquisti”. Questa mattina i finanzieri del comando provinciale di Frosinone, al temine di articolate indagini di polizia giudiziaria coordinate dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Cassino, hanno eseguito un’ordinanza cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari nei confronti di tre persone, indiziate a vario titolo dei delitti di istigazione alla corruzione, peculato e autoriciclaggio, nonché di truffa, abusivismo edilizio e indebita percezione di erogazione pubbliche derivanti dal cd “sisma bonus acquisti”.

In particolare, nei confronti di due persone è stato disposto il divieto di dimora nel Comune di Cassino, l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e il divieto di esercitare per un anno qualsivoglia attività d’impresa. Mentre nei confronti della terza persona è stato disposto il divieto di esercitare per un anno qualsivoglia attività d’impresa. Nello specifico, le indagini di polizia giudiziaria eseguite dalle fiamme gialle del gruppo di Cassino nei confronti dei soggetti investigati hanno consentito, in primis, di acquisire elementi circa l’ipotizzata condotta di istigazione alla corruzione nei confronti di un consigliere di maggioranza del Comune di Cassino, all’epoca anche presidente della commissione consiliare lavori pubblici, allo scopo di indurlo ad attivarsi, anche presso il sindaco, affinché fosse affidato ad una società l’appalto per l’efficientamento energetico da parte del Comune. Al fine di ottenere quanto richiesto, al consigliere comunale sarebbe stata offerta, ma rifiutata, una remunerazione in denaro, non meglio quantificata, ovvero la possibilità di gestire le assunzioni di personale locale da destinare ai lavori di efficientamento energetico.

Inoltre, le indagini hanno consentito di raccogliere elementi circa l’ipotesi investigativa di costruzione abusiva di un complesso immobiliare in pieno centro cittadino e la successiva vendita degli immobili realizzati ad ignari acquirenti, usufruendo indebitamente di erogazioni pubbliche derivanti dal cosiddetto “sisma bonus acquisiti”. Con riferimento a questo filone di indagine, le attività condotte dalla guardia di finanza di Cassino hanno consentito di acquisire elementi in base ai quali i lavori di abbattimento e di ricostruzione del citato complesso immobiliare sarebbero iniziati già nel 2014, mentre gli indagati avrebbero falsamente dichiarato che il permesso a costruire era stato rilasciato nel marzo 2017, proseguendo, quindi, i lavori senza avere un valido titolo.

In ragione di tale ipotesi investigativa, le persone colpite dal provvedimento magistratuale avrebbero venduto le unità abitative realizzate ad ignari acquirenti, i quali sarebbero stati invogliati a concludere l’acquisto in quanto potevano usufruire del cosiddetto “sisma bonus acquisiti”, che avrebbe consentito di ottenere uno sconto in fattura di 96.000 euro per singola unità immobiliare, riducendone notevolmente il prezzo di acquisto. Nello sviluppo delle indagini, inoltre, sono stati raccolti elementi a supporto della tesi investigativa concernente la commissione del reato di autoriciclaggio da parte di alcuni indagati, in quanto l’importo di 415.000 euro, costituente parte del denaro proveniente dall’ipotizzato reato di truffa a danno degli acquirenti degli immobili, sarebbe stata trasferita su conti correnti di altre società al fine di ostacolarne la provenienza illecita.

Infine, le indagini hanno consentito di acquisire indizi, nei confronti di uno dei soggetti colpiti dal provvedimento e di due sanitari, circa una condotta di peculato per aver somministrato a gennaio e febbraio 2021 due dosi di vaccino anti Covid-19 pur non rientrando il soggetto in alcuna delle categorie che aveva diritto di usufruire in quel momento della prestazione. Il Gip ha disposto quindi il sequestro dell’intero complesso immobiliare di recente costruzione, del valore stimato di circa 26 milioni di euro, costituito da 71 appartamenti, 22 locali commerciali e 63 garage/ magazzini.

Lo stesso giudice, infine, ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca nei confronti della società e, in caso di incapienza, dell’amministratore di fatto e di diritto, dell’importo di 2.534.400 euro, corrispondente all’ammontare dei crediti ceduti dagli acquirenti degli appartamenti alla società venditrice, nonché il sequestro preventivo ai fini della confisca della somma di 415.000 euro, corrispondente al profitto del reato di autoriciclaggio.