Ex Permaflex, un progetto tra luci e ombre

Un accordo di programma per la realizzazione di una grande struttura di vendita nell’area del complesso immobiliare ex Permaflex. Tutto ciò nell’ambito della riqualificazione del sito produttivo.  
A dare l’annuncio, lo scorso mese di febbraio, era stato l’allora assessore al bilancio e alle  finanze del Comune di Frosinone, Riccardo Mastrangeli, ora primo cittadino del capoluogo. Da quel giorno è passato circa un anno ma del progetto non si sa più di tanto. Tutto è avvolto in un alone di mistero. Nessuno riesce a capire cosa si intende realizzare su quel sito. E neppure se esistono trattative in corso tra la proprietà e qualche società della grande distribuzione.
L’unica cosa certa, al momento, è che l’amministrazione cittadina ha ‘incassato’, come opera compensativa, il parcheggio ex Frasca, con circa 200 posti auto.  Ben poco.
Eppure in un verbale sottoscritto tra il Consorzio Asi e il Comune capoluogo, in qualità di Autorità procedenti, e la società proponente e proprietaria del sito, c’era stato anche l’impegno, ciascuno per le proprie competenze, all’implementazione del sistema viario di accesso all’area oggetto di variante. Più precisamente alla realizzazione di una rotatoria all’uscita del casello autostradale di Frosinone. Un’opera  di cui si è persa ogni  traccia e, che tra l’altro, nel caso di realizzazione di certo non risolverebbe l’annoso problema del traffico lungo la Monti Lepini. Soluzione migliore sarebbe stata la creazione di una nuova arteria di collegamento con l’area industriale. 
Strani movimenti, invece, si registrano, sui terreni a ridosso della zona. Lotti, a destinazione industriale o agricola, che a quanto pare fanno gola a molti, soprattutto per via del fatto che sorgono proprio a confine con l’ex azienda di materassi. Una serie di compravendite sulle quali, in un particolare momento di crisi economica,  andrebbe posta una certa attenzione. 
L’opera, stando sempre al progetto, dovrebbe dare lavoro a centinaia di addetti, sia nel comparto interno che nell’indotto E grazie all’accordo di convenzione sottoscritto tra municipio e privato, anche un innalzamento qualitativo degli standard urbanistici. Per ora solo parole.