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Riacquistano la vista grazie ai medici dell’ospedale Spaziani di Frosinone

Con una tecnica innovativa, unica al momento nel Basso Lazio, questa mattina l’equipe del dott. Luigi Baglioni, Direttore della UOSD Oculistica-Chirurgia Vitreo Retinica della Asl di Frosinone, ha operato  due pazienti anziani affetti da una gravissima forma di degenerazione maculare.

Gli interventi sono stati effettuati presso le sale operatorie dell’ospedale Fabrizio Spaziani del capoluogo, sono perfettamente riusciti e garantiranno un  miglioramento significativo della qualità della vita dei pazienti che, dopo un breve periodo di adattamento, potranno tornare a poter  svolgere di nuovo molte attività quotidiane finora negate, come riconoscere il volto dei propri familiari, leggere simboli su tablet o cellulari, aumentare la propria autonomia.

L’Unità Operativa della Asl fa parte dei quattordici Centri Italiani classificati idonei e scelti per  effettuare questa particolare tecnica che prevede l’applicazione di una lente telescopica intraoculare che consente un ingrandimento di 2,7 volte e si impianta all’interno dell’occhio al posto del cristallino con cataratta, in anestesia locale. Il sistema tecnicamente impiegato è il SING IMT (Smaller-Incision New-Generation Implantable Miniature Telescope).

Le parole del dott. Baglioni

“Siamo molto soddisfatti e orgogliosi di aver effettuato, primi nel Basso Lazio, le operazioni con quella che è la chirurgia del futuro per combattere le forme gravi di ipovisione causate dalla Degenerazione Macula legata all’età in forma grave terminale.

Molto fieri di essere uno dei pochi Centri Specialistici Ospedalieri Italiani scelti e autorizzati a erogare questa tecnica chirurgica, che rappresenta un’opportunità unica per molti pazienti con grave disabilità visiva. Inoltre la mia unità operativa è in continuo contatto con unità operative internazionali per lo scambio di informazioni e feedback facendo parte del  Trial clinico in corso a livello mondiale”.

Tutto ciò rappresenta al momento il fiore all’occhiello di una Unità Operativa che eroga annualmente circa quattromila interventi di cui gran parte di alta complessità nell’ambito delle patologie della Vitreoretina. Un sentito ringraziamento a tutti i miei collaboratori e il personale infermieristico per il loro fattivo aiuto, senza il quale tutto ciò non sarebbe stato possibile”.