‘Aboliamo la Juventus’ di Pompeo Di Fazio alla fiera ‘Più libri, più liberi’ di Roma

Si è conclusa nello scorso fine settimana a Roma, presso la nuvola di Fuksas, la rassegna ‘Più libri, più liberi’, la fiera della piccola e media editoria organizzata dall’Associazione Italiana Editori. Un appuntamento importantissimo per tutti gli appassionati di lettura e per le case editrici. Nello stand della Guida editori, al padiglione C52, presente anche il libro dell’autore di Roccasecca Pompeo Di Fazio dal titolo ‘Aboliamo la Juventus – proposta per la rinascita dell’Italia’.

Il libro di Di Fazio ha riscosso un notevole apprezzamento, visto l’argomento di strettissima attualità che il titolo subito evoca. “Sono rimasto molto contento – ha spiegato Pompeo Di Fazio – la rassegna di Roma è una delle più importanti e prestigiose del settore e già essere presente è motivo di soddisfazione. In questi giorni poi, visto che la Juventus fa tanto parlare, e non per argomenti di natura sportiva, sono stato contattato da diversi organi di informazione e sono stato ospite di molte trasmissioni”.

L’autore Pompeo Di Fazio

“Ci tengo a ribadire – continua Pompeo Di Fazio – che il libro non è un’invettiva contro la Juventus. Il libro parla di passioni, di amore per il calcio, quello limpido e pulito, quello che si giocava per strada da piccoli. E allo stesso tempo propone un ardito paragone con la società e con la politica, mettendo proprio a confronto i due mondi. E se c’è un riferimento di cosa non funziona oggi nel calcio e può valere anche per descrivere come non dovrebbe funzionare la realtà che ci circonda, quel riferimento, va da sé, è la Juventus. Juventus non intesa solamente come squadra di calcio, ma come tipologia umana: quella incarnata nella juventinità”.

“Ho voluto lanciare una provocazione – conclude Di Fazio – usando consapevolmente determinati termini e specifiche immagini. Aggiungo infine, che non è mio desiderio che la Juventus venga abolita come squadra, mi piacerebbe però potere assistere a un campionato nel quale tutte le squadre partono alla pari e abbiano le stesse possibilità di competere. In pratica, la stessa cosa che mi piacerebbe si realizzasse nella società. In fondo, è questa la vera rivoluzione. Dirlo con le metafore del calcio forse serve a rendere questo auspicio molto più vicino alle persone, visto il seguito che lo sport ha tra la gente. Aboliamo la Juventus è dunque un messaggio di speranza”.