Ecomafie, crescono i reati anche in Ciociaria

Sono stati 2.567 i reati ambientali in un anno in tutto il Lazio. Sono alcuni dei dati emersi dal rapporto Ecomafia 2022 di Legambiente. La provincia di Roma è la peggiore in Italia per i reati ambientali con 1.196 reati complessivi e 1.577 illeciti amministrativi. La maggior parte sono legati alla gestione del ciclo dei rifiuti. In 12esima posizione troviamo Latina con 128 reati, mentre in provincia di Frosinone si sono registrati 85 illeciti sul ciclo dei rifiuti, 46 a Viterbo e 36 Rieti.
Il Lazio al quarto posto anche nella speciale classifica degli incendi di impianti di trattamento rifiuti avvenuti tra 2013 e 2022, con 140 episodi. Sul fronte dei reati legati al ciclo del cemento abusivo, la peggiore provincia è quella di Latina, che occupa il quinto posto con 233 reati, al settimo troviamo Roma (208).
Crescono anche i reati contro la fauna, e la regione passa dal quarto al terzo posto con 581 illeciti: quella di Roma è la peggiore provincia in assoluto anche in questa categoria (era la terza fino alla passata edizione) con 452 reati, mentre 54 sono quelli registrati in provincia di Latina, 19 a Viterbo, 13 a Rieti e 6 a Frosinone. Il Lazio è anche la prima regione in assoluto sulla classifica nazionale dell’arte rubata con 103 illeciti complessivi in questa speciale categoria.
“I reati ambientali di smaltimento illecito dei rifiuti, abusivismo edilizio, aggressioni alla fauna e furti di opere d’arte, sono leggermente diminuiti ma c’è un chiarissimo e allarmante peggioramento nella provincia di Roma, divenuta per la prima volta la peggiore in assoluto sia nella classifica generale, sia in quella legata al solo ciclo dei rifiuti”, commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio.

“Il contrasto agli illeciti ambientali, tra le politiche di tutela e salvaguardia del territorio, non può che essere prioritario per chi amministra il territorio: nel complesso dei reati della Regione c’è una diminuzione positiva ma bisogna fare molto di più evidentemente e soprattutto nell’area romana, dove questi nuovi numeri, relativi al 2021, raccontano un declino del territorio, marchiato indissolubilmente da discariche abusive, rifiuti abbandonati e un ciclo di smaltimento dove, proprio in mancanza di impianti industriali adeguati e giuste politiche nella Capitale, si sono lasciate alle ecomafie intere praterie, dove agire indisturbate e con devastanti conseguenze. Alta deve essere poi l’attenzione contro il cemento abusivo purtroppo sempre presente, le cui conseguenze più gravi arrivano ad ogni evento climatico estremo, come sugli illeciti lungo i territori costieri, per i quali nella nostra regione c’è stata una lunga catena di inchieste, illegalità, reati, comuni sciolti, amministratori indagati o arrestati”, conclude Scacchi.