Regionali, Maura: “candidatura figlia della militanza. In campo per il territorio”

Sanità, Valle del Sacco, rilancio dei piccoli comuni, crisi occupazionale. E non solo.  Le Regionali del Lazio entrano nel vivo. A spingere sull’acceleratore Daniele Maura, all’indomani della sua firma per l’accettazione della candidatura.  Diversi i temi affrontati dal consigliere provinciale di Fdi nel corso della conferenza stampa per l’avvio ufficiale della campagna elettorale.  Parte del suo intervento, forse quello che ha lasciato trasparire una certa emozione, lo ha riservato alla sua lunga militanza nelle fila del centrodestra. Ricordando le sue radici politiche nella ‘Fiamma Tricolore’.

“La mia candidatura  – ha evidenziato – avviene in un contesto di militanza. E non è certo frutto di lobby imprenditoriali.  Si tratta del raggiungimento di un obiettivo personale, ma che deve avere come finale la vittoria nelle elezioni del 12 e del 13 febbraio.  Quella per le regionali – ha proseguito – sarà certamente una battaglia campale che porterò avanti non solamente per il mio partito  ma soprattutto per il territorio”.  

Quindi una serie di stoccate piuttosto pesanti al centrosinistra, in particolar modo sui temi della Sanità, della Valle del  Sacco e delle crisi aziendali non risolte.  

“Coloro che  sono stati eletti in questo territorio – ha sottolineato – invece di curare gli interessi e le esigenze della provincia di Frosinone, sono stati impegnati a fare altro. Tante le  aziende, proprio grazie all’indifferenza di chi sosteneva la giunta Zingaretti, che hanno abbandonato la Ciociaria”.

“Un esempio negativo su tutti il Sin Valle del Sacco, per il quale abbiamo sentito soltanto promesse non rispettate. La perimetrazione, così come concepita, ha, infatti, rappresentato un vincolo insuperabile per chi voleva investire.  Il caso Catalent, purtroppo, è stato emblematico. Quell’azienda, a causa della burocrazia, ha preferito farlo altrove. In fumo sono cosi andati centinaia di posti di lavoro”.  

Nel mirino del consigliere provinciale è finita anche la gestione della Sanità che a suo avviso:  “Va rifondata dalle radici e sarà nostro compito – ha garantito –  dopo le elezioni regionali del 12 e 13 febbraio, portarla a livelli degni e in grado di offrire servizi adeguati ed efficienti ai cittadini. Troppi gli ospedali chiusi in questi anni. Per non parlare della mancanza di posti letto, della carenza di medici nei pronto soccorso, o dei pazienti abbandonati  sulle barelle per giorni”.

Un passaggio lo ha riservato alla difesa dei piccoli comuni. “Ritengo importante – ha continuato – valorizzare i piccoli Comuni che non trovano voce nelle istituzioni nazionali e regionali. L’onorevole Massimo Ruspandini ha, infatti, presentato uno specifico disegno di legge su tale tematica. Oggi ci sono paesi che soffrono troppo non avendo servizi sufficienti né risorse adeguate. Per questo bisogna agire per evitare il definitivo spopolamento”.

Infine la personale stima per il candidato presidente Francesco Rocca: “E’ un uomo che ha un curriculum di tutto prestigio. E’ stato il primo italiano che è riuscito a ricoprire il ruolo di presidente della Croce Rossa internazionale. Conosce benissimo la realtà della sanità, del sociale, del volontariato, così come quello dell’economia e della cultura. È l’uomo giusto per vincere queste elezioni.  Ma mi piace evidenziare anche le sue origini ciociare, visto che il nonno è di Ceccano”.