Regionali, Pompeo: “Gli avversari del Pd sono la destra e l’astensionismo”

“Gli avversari del Partito Democratico non sono al suo interno: sono la destra e l’astensionismo alle urne, gran parte del quale attribuibile alla disaffezione dei giovani nei confronti della politica. Se non si comprende questo, non si potrà sperare di riportare a casa chi nel Pd si è sempre riconosciuto per valori e idee. Un partito, il nostro, che ha bisogno di essere riformato perché deve mostrare la sua capacità di accogliere anche chi oggi non ha una casa politica. Ma quello che non possiamo non fare è un bagno di umiltà: il Pd ha smesso di parlare al cuore e alla testa delle persone e si è concentrato soltanto su battaglie ideologiche, anziché proporre soluzioni ai problemi concreti. La mia coerenza politica, quella che mi ha sempre contraddistinto e che mi è stata riconosciuta, mi ha imposto di restare e contribuire a rendere nuovamente attrattivo questo partito”.

Così Antonio Pompeo, candidato alle elezioni regionali del 12 e 13 febbraio. Un’analisi lucida e razionale, la sua, che sta caratterizzando anche la sua campagna elettorale, ricca di fermento social e tutta declinata sul territorio: quella provincia che Pompeo ha conosciuto bene nei suoi due  mandati da presidente a palazzo Gramsci.

É entusiasta di quella che definisce una “spontanea e straordinaria macchina umana che si sta muovendo per sostenere il mio progetto, insieme ad Annalisa Paliotta e Alessandra Lalla Cecilia. Un viaggio che, giorno dopo giorno, mi conferma la stima e l’affetto della comunità che ho guidato per otto anni e che, oggi, con orgoglio, posso dire di aver reso rappresentativa di un modello di amministrazione riconosciuto a livello nazionale. Ed è così che ho concepito sin dall’inizio la mia campagna elettorale: chiara, trasparente, fatta di contenuti e concretezza. Quello che sono sempre stato abituato a fare nel mio percorso politico e amministrativo”.